"Posti di lavoro a rischio col nuovo piano industriale": dipendenti Tim in piazza a Palermo
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Fischiano i lavoratori della Tim. Dopo l'incontro, dello scorso 10 febbraio, tra l'amministratore delegato e i sindacati circa l'evoluzione del piano industriale che conterrebbe un'ipotesi di scorporo, sono scesi nelle piazze di tutta Italia. Nelle intenzioni del management l’operazione dovrebbe recuperare competitività sottraendosi ai rigidi vincoli imposti all’ex monopolista dalle Authority di controllo. Ma i dipendenti non ci stanno e continuano a fischiare nelle piazze italiane per manifestare il loro dissenso, anche a Palermo. A piazza Indipendenza stamattina la manifestazione dei dipendenti siciliani. "Questa operazione mette a rischio la tenuta occupazionale di quarantamila lavoratori - spiega Fabio Maggio RSU (rappresentante sindacale unitario) Tim Sicilia - riteniamo sia indispensabile mantenere l'azienda unita. Oggi Tim è l'unica azienda nazionale in grado di cablare il paese e portare la rete a larga banda in tutte le città, anche nei posti più sperduti". I dipendenti chiedono un intervento anche da parte della politica. "La pandemia ha scoperchiato l'importanza di avere una infrastruttura tecnologica d'avanguardia - afferma Benedetto Lombardo Rsu Tim Sicilia - nessun piano dal 2015 è stato in grado di consegnare al paese una infrastruttura adeguata. La connettività è equiparabile ormai a un diritto di cittadinanza vero e proprio: senza la connessione vieni discriminato dal lavoro, dalla scuola, dai servizi essenziali. Siamo qui anche per questo, per dire al Governo di questo Paese che non è più possibile rinviare o assegnare i fondi del Pnrr senza avere come obiettivo il Paese".