Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Palermo, artigianato in ripresa ma con il terrore del rincaro delle materie prime

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Cresce il costo delle materie prime e si stima una maggiore spesa per le micro e piccole imprese di Palermo e della provincia di ben 258 milioni di euro. Nubi all’orizzonte che mettono a rischio la ripresa post Covid, legate anche alla crescita dell’inflazione, all’aumento del prezzo del petrolio, alla crescita del costo delle commodities energetiche. Nello stesso tempo, tra i segnali della ripresa c’è quello relativo all’incremento delle assunzioni preventivate dalle imprese nel periodo a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo (+37%) di cui il 57% in micro piccole imprese. È una fotografia in chiaro-scuro quella scattata dall’Osservatorio economico regionale di Confartigianato Sicilia, che è stata presentata questa mattina al Circolo degli Ufficiali di Palermo, in occasione dell’assemblea generale di Confartigianato Palermo, nel corso della quale è stato rieletto presidente dell’associazione territoriale, Giuseppe Pezzati. Al suo fianco, riconfermato il segretario Giovanni Rafti. L’assemblea si è svolta nella sala degli Specchi del circolo degli Ufficiali, in piazza Sant’Oliva. A fare gli onori di casa, la dirigenza di Confartigianato Palermo. Presente anche il vice presidente nazionale di Confartigianato, Filippo Ribisi, e il segretario della federazione regionale, Andrea Di Vincenzo. Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato anche tutto il direttivo. In giunta, Maria Grazia Bonsignore (vice presidente vicario), Calogero Sciascia (vice presidente). Componenti di giunta, Costantino Sparacio e Claudio Terruso. Designato inoltre il Collegio dei Revisori con Manuela Militello (presidente), Salvatore Paxia e Francesca Pipi come componenti Per i probiviri, invece, nominati Matteo Pezzino (presidente), Maurizio Crocilla e Gino Sanfilippo, come componenti. Presentato anche il nuovo sito internet dell’associazione territoriale (www.confartigianatopalermo.it) , più funzionale e più smart con un servizio di messaggeria live e possibilità di consulenza in videochiamata. Fiore all’occhiello della giornata, inoltre, il video sul valore artigiano, sull’importanza di fare squadra, sull’importanza delle mani, «La passione è lo strumento migliore!». «Raccolgo questa rinnovata fiducia con un profondo senso di gratitudine e di responsabilità – ha detto Giuseppe Pezzati, dopo essere stato rieletto presidente di Confartigianato Palermo -. Nel primo quadriennio, con le categorie, i funzionari e i collaboratori, abbiamo affrontato importanti cambiamenti e grazie alle qualità e all’impegno di tutti, in un’ottica di lavoro dei piccoli passi, ci siamo affermati come interlocutore credibile all’interno del mondo sindacale artigiano e della mpi di Palermo. Soprattutto con la nuova fase legata alla pandemia abbiamo dimostrato di essere un’associazione di prossimità per le imprese e le persone. Anticipo sin d’ora – ha annunciato Pezzati – che il prossimo anno si realizzerà un importante ed impegnativo progetto che vedrà Confartigianato muoversi per le piazze dei comuni palermitani (dal mare alla montagna) al fine di far conoscere meglio chi siamo e quali servizi offriamo, sia sul fronte imprese che su quello persone: un capillare progetto di diffusione della nostra realtà associativa». Pezzati ha anche illustrato alcuni dati legati al mondo imprenditoriale artigiano del territorio palermitano. Numeri che se da un lato fanno ben sperare in una ripresa, dall’altro preoccupano particolarmente per l’aumento dei costi delle materie prime. Ecco il dettaglio del report 2021, realizzato dall’Osservatorio economico.

Segnali di ripresa

Tra i segnali della ripresa in corso, nel territorio di Palermo e provincia, c’è quello relativo all’incremento delle assunzioni preventivate dalle imprese nel periodo a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo (+37%) di cui il 57% in micro piccole imprese.

Nubi all’orizzonte

Le nubi all’orizzonte che mettono a rischio la ripresa sono la crescita dell’inflazione, l’aumento prezzo del petrolio, la crescita del prezzo delle materie prime – si stima che per le mpi del territorio ciò comporterà maggiori costi nel 2021 pari a 258 milioni di euro – il prezzo in salita delle commodities energetiche e le difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie per far fronte all’incremento di domanda degli ultimi mesi. Nella provincia la quota di imprese che denuncia tale problematica si attesta al 26,8% sopra di 7,9 punti alla quota di novembre 2019.

Il futuro

Le imprese del territorio piccole e artigiane rispetto ai due pilastri della ripresa, green e digitale, presentano numeri significativi. Affinché avvenga una reale trasformazione a favore della sostenibilità ambientale le competenze sono centrali, le medie e piccole imprese lo hanno colto più delle grandi, difatti quelle che ricercano queste green skill di alto livello sono il 48,4%, quota sopra di 7,2 punti a quella rilevata per le imprese più grandi. Sul fronte digit la pandemia ha funzionato da catalizzatore: dal pre (2015-2019) al post (2020) pandemia la quota di imprese attive su questo fronte con investimenti in ambiti della trasformazione digitale è salita di 13,1 punti.

I numeri chiave

Sono 100.546 imprese in totale quelle registrate al terzo trimestre 2021, di cui 14,3%, pari a 14.416 unità, artigiane. Numero start up nate negli ultimi 21 mesi di pandemia (marzo 2020-ottobre 2021): 8.042. Nuovo personale previsto in entrata dalle imprese per i mesi di novembre 2021-gennaio 2022: 20.260, +37,2% rispetto al personale previsto in entrata nello stesso periodo del 2019. Il 57,1% dei nuovi ingressi sono previsti in micro e piccole imprese.

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