Palermo zona rossa, parrucchieri contro le chiusure: "Gli abusivi stanno brindando"
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Esplode la protesta di parrucchieri e barbieri palermitani dopo l'istituzione della zona rossa. Gli operatori del benessere hanno deciso di fare fronte comune contro le chiusure. A essere contestate anche le modalità con cui è stato deciso e comunicato il provvedimento. "Volevamo ringraziare il sindaco di Palermo e il presidente della Regione per la tempestività con cui hanno istituito la zona rossa in città. E non è sarcasmo. Ma ci chiediamo perchè chiudere i parrucchieri che nei mesi scorsi hanno lavorato anche in zona rossa e adottando un protocollo di sicurezza, necessario", dichiara nel video Nunzio Reina, responsabile area produzione regionale di Confesercenti. Parrucchieri e barbieri palermitani hanno scritto una lettera aperta indirizzata a Comune e Regione. “Siamo stanchi di vedere mezzi pubblici stracolmi e che nessuno sanifica a ogni fermata, siamo stanchi di essere continuamente presi di mira senza nessun motivo. Tutto questo perché siamo governati da incompetenti e senza senso di responsabilità nei confronti dei siciliani. Hanno dato l'ok per mettere a disposizione (a pagamento) 2000 monopattini che vengono toccati da tutti quelli che li affittano (ma non trasmettono nessun virus). Hanno rifatto il look al palazzo della regione spendendo milioni di euro, poi spalmavano morti e positivi per coprire il fatto di non aver creato posti letto in un anno di pandemia, non hanno bloccato i mezzi pubblici (dove c'è più trasmissione di virus) e con chi se la prendono? Con le attività produttive chiudendole senza dare un euro! Chiudono Palermo in zona rossa quando altri comuni, distanti soltanto un km, risultano essere zone arancioni e vanno e vengono tranquillamente da Palermo. Gli abusivi stanno brindando perché per loro non è cambiato nulla, anzi lavoreranno di più. I nostri negozi sono tutti sanificati e rispettiamo le procedure anti covid. Siamo allo stremo delle nostre forze economiche, abbiamo famiglie da portare avanti. Abbiamo spese da affrontare giornalmente per i nostri negozi. Abbiamo bisogno urgentemente di aiuti economici”. La lettera è stata firmata da: Serafino Campagna, Cosimo Campagna, Alessandro D'Angelo, Andrea Pomo, Francesco Napoli, Tommaso Lucido, Francesco Rizzo, Toni Oneto, Matteo Abbate, Presidente del settore benessere confesercenti Nunzio Reina, Giovanni Cerrito, Inzone Francesco, Alessio Pilo, Alessandro Marchese, Colosimo Gabriele, Sebastiano La Rocca, Salvatore Prestigiacomo, Mario Zora, Giuseppe Covello, Pietro Madonia, Andrea Ganci, Paolo Caruso, Nunzio Compagnone, Salvo D'angelo, Massimiliano Calaio', Giuseppe Lo Presti, Francesco Incontrera, Giovanni Marretta.