Dai venditori di frutta ai dj, protestano a Palermo i lavoratori messi in ginocchio dalla pandemia
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Non solo ristoratori, commercianti e imprenditori, la pandemia e la crisi hanno fiaccato anche tanti altri settori. Piazza Indipendenza e Piazza del Parlamento a Palermo sono diventate in questi giorni il palcoscenico di proteste varie e così dentro queste manifestazioni è venuto fuori il malcontento di tante categorie che finora non avevano alzato la voce. Ci sono i titolari e i dipendenti dei centri di danza, ormai con la saracinesca abbassata da mesi: “I ristori che sono arrivati non ci hanno permesso nemmeno di pagare l’affitto – racconta Roberto Cofaretto, titolare di una scuola di danza a Palermo – molti miei colleghi hanno già gettato la spugna, siamo arrivati con tutto, sia con i soldi che con la testa”. Ma è in crisi soprattutto il settore turistico, il presidente di Federalberghi Palermo, Nicola Farruggio fa un’istantanea “drammatica” del momento: “I numeri sono inquietanti, non abbiamo più le forze economiche per farcela, c’è molta incertezza, da soli non possiamo farcela, servono sostegni veri”. Ma la crisi economica ha sfibrato anche chi lavora con l’ingrosso di frutta e verdura: “Essendoci le restrizioni la gente non va più nei mercati rionali e a cascata non lavoriamo neanche noi che facciamo parte del comparto del mercato ortofrutticolo, per fare fede al lavoro che facciamo, vi dico che siamo davvero alla frutta”. E poi agenzie di scommesse, sale bingo, anche chi lavora nel mondo della musica come i dj: “Essendoci i locali chiusi – ci racconta un dj palermitano – le feste rinviate, gli eventi annullati, non lavoriamo praticamente da più di un anno, diteci almeno come dobbiamo fare”.