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Il grido di protesta dei lavoratori della sanità siciliana a Palermo: "Siamo allo stremo"

"Siamo senza medici, senza infermieri e senza Oss: siamo allo stremo", è il grido d’allarme dei lavoratori della sanità e delle aziende ospedaliere, che da mesi in grave carenza di organico rischiano il collasso. "La Regione non ha provveduto per tempo a fare in maniera che venissero rimpinguati gli organici", spiega infatti Enzo Munafò, segretario provinciale Fials Confsal di Palermo.

Insieme a un folto gruppo di professionisti, Munafò ha protestato davanti la sede dell’assessorato della salute: "Oggi siamo qui a manifestare, abbiamo chiesto ripetutamente all’assessore una convocazione che finora non siamo a riusciti a ottenere". Le domande e i crucci sono tanti: riguardano i 36 milioni di euro stanziati dal Governo Conte a marzo e restituiti ai lavoratori solo da qualche giorno, i 1000 euro mensili che da marzo fino all’esaurirsi della pandemia erano stati promessi dal presidente Musumeci a tutto il personale sanitario e i 250 contrattasti dell’asp Palermo non ancora stabilizzati, nonostante il decreto milleproroghe garantisse la stabilizzazione dei lavoratori anche se in sovrannumero.

Nel frattempo la condizione degli operatori della sanità è critica: "stanno andando in burnout", racconta Munafò, "sono costretti a turni tremendi. Al personale che lavora dentro gli ospedali noi consentiamo di fare il lavoro ordinario, poi le prestazioni aggiuntive in ospedale come straordinario, poi lo mandiamo al 118, poi lo mandiamo all’Adi: come fa a resistere?. Continuiamo a dire: siamo professionisti, non eroi, però metteteci nelle condizioni di lavorare", conclude.

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