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Povertà in aumento a Palermo e provincia, Cisl: "Rivedere il ruolo del volontariato"

Una povertà crescente, un disagio sociale ed economico forte quello vissuto nei comuni del palermitano e nella città di Palermo. La disoccupazione è aumentata, in alcuni comuni della provincia la percentuale supera il 30 per cento, il reddito pro-capite, soprattutto nell’entroterra palermitano, si aggira attorno agli 8-13 mila euro annui.

La mappatura delle condizioni sociali ed economiche del territorio realizzata da Anteas Palermo è stata fra i temi al centro dell’incontro “Volontari 3.0. Il ruolo del Terzo settore quale strumento attivo di nuove politiche sociali” organizzato dalla Cisl Palermo Trapani insieme alla stessa Associazione Nazionale tutte le età Attive per la Solidarietà.

“Questa analisi dei bisogni sociali svolta dalla nostra Anteas è soltanto all’inizio, riteniamo che la mappatura delle reali esigenze del territorio sia un punto di partenza per discutere ai tavoli con i Comuni e i Distretti socio-sanitari di una programmazione di politiche sociali più adeguata” ha affermato il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana aprendo l’incontro che si è svolto in videoconferenza e trasmesso sui social del sindacato.

“Serve pensare ad un welfare innovativo che individui i veri bisogni e indirizzi le risorse disponibili verso le reali esigenze attribuendo un ruolo centrale al volontariato e alle associazioni, che sul campo garantiscono la loro assistenza a chi ha più bisogno. Il ruolo del privato sociale è fondamentale perché è chiaro – ha aggiunto La Piana –, che il settore pubblico non ce la fa da solo a garantire l’assistenza adeguata, quindi anche piccole realtà in grado di garantire i loro servizi nei singoli territori vanno considerate nella programmazione delle politiche sociali locali in un’ottica di Rete come risorse spesso capaci di garantire prestazioni specializzate”.

La Piana ha aggiunto: “Siamo dell’idea, che serve maggiore contrattazione sociale con un ruolo importante del sindacato e delle sue associazioni come Anteas, infatti grazie a queste realtà che hanno un ruolo attivo e fattivo nella promozione del benessere sociale, familiare ed individuale, conosciamo in maniera capillare ed estesa i bisogni dei cittadini. Forse è arrivato il momento di rivedere complessivamente gli obiettivi alla base delle politiche sociali a livello locale e preso atto del sempre più diffuso ricorso alla esternalizzazione dei servizi secondo il principio della sussidiarietà, è necessario iniziare a ragionare sulla ‘messa a regime’ delle procedure di assegnazione e aggiudicazione dei servizi affinché i cittadini non debbano sperimentare, come spesso accade, interruzioni, sospensioni temporanee, lunghe talvolta anche anni di servizi di enorme importanza”.

Nei comuni della provincia palermitana, nel complesso circa il 19 per cento della popolazione anziana presentazione limitazioni funzionali. La protezione sociale destinata a loro è per il 57 per cento di carattere socio sanitaria e il 37,5 di accoglienza abitativa. L’assistenza domiciliare socio assistenziale per anziani è offerta per circa il 54 per cento dai comuni (in Italia è l 84 per cento), quella domiciliare integrata dal 7,2 per cento dei comuni. A Palermo i pensionati che vivono in condizione di povertà sono tanti, il 50 per cento delle pensioni erogate riguardano importi minori come 500 euro, da lavoro la media è 1022 mentre la reversibilità è 674 euro.

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