Sciopero nazionale dei portuali, a Palermo in 400 incrociano le braccia
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I 400 lavoratori portuali palermitani hanno incrociato oggi le braccia per lo sciopero nazionale di 24 ore di marittimi, portuali e servizi tecnici e nautici, contro la diffusione crescente dell’autoproduzione e sul tema della sicurezza, proclamato dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti. Lo sciopero, per l’intera giornata lavorativa, è scattato in tutti i porti siciliani e delle isole minori e si fermeranno le operazioni di carico e scarico merci. Nella provincia palermitana lo sciopero, indetto dalle segreterie di Filt, Fit Uilt, si tiene anche a Termini Imerese. Al porto di Palermo, dalla mezzanotte in poi le operazioni portuali sono state interrotte e si terranno nel corso delle 24 ore presidi permanenti all’interno di alcune aree specifiche. I lavoratori manifestano davanti alle sedi sindacali all’interno del porto, davanti ai portelloni delle navi di linea Ro-Ro che trasportano merci e passeggeri e con presidi sulle banchine. "Nonostante gli sforzi profusi dalle organizzazioni sindacali, al fine di scongiurare l’utilizzo da parte degli armatori dell’autoproduzione, tramite la quale le compagnie fanno svolgere ai marittimi le operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei carichi a bordo delle navi, negli ultimi tempi il verificarsi di casi di autoproduzione è sempre più frequente per risparmiare sul costo della manodopera a terra", sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti che parlano di "un attacco illegittimo rivolto non solo al lavoro portuale, ma all’intero sistema economico regionale". Interviste a Nicolò Mastrini della Uil, Antonino Napoli della Cisl e Domenico Seminara della Cgil.