PALERMO. E' costata 20 milioni di euro alla Regione la lentezza della sua burocrazia. Una sentenza del Cga ha infatti obbligato l'ente a risarcire la New Energy Srl che nel 2006 aveva richiesto l'autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto di energia elettrica da biomasse a Modica (Rg).
Avrebbe potuto usufruire di un finanziamento europeo ma l'autorizzazione è arrivata quattro anni dopo e l'azienda ha perso il finanziamento. Il caso fa parte del report stilato da Sicindustria sulle lentezze della burocrazia. Gli industriali hanno studiato i ritardi nei procedimenti autorizzativi. Sono stati visionati oltre 100 decreti, pubblicati nei siti del dipartimento regionale dell'Energia, dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti.
I dati fanno riferimento a circa 85 provvedimenti soffermandosi sull'oggetto della richiesta (autorizzazione unica, Via, Aia). Per quanto riguarda l'autorizzazione unica alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il tempo massimo è di 180 giorni. Sono stati esaminati 22 casi. Il tempo medio in Sicilia è di 1.733 giorni (4,75 anni), circa dieci volte il tempo massimo. Entro i termini solo il 9% dei casi esaminati.
Per la procedura di valutazione d'impatto ambientale (Via) l'ipotesi di tempo massimo è 210 giorni. Su 29 casi il tempo medio rilevato è stato di 1.065 giorni (quasi tre anni), circa cinque volte il tempo massimo. Nel 2016-2017 il tempo medio riferito alle autorizzazioni è aumentato a 1.211 giorni. Entro i termini solo il 10% dei casi esaminati. Per l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), l'ipotesi di tempo massimo è di 180 giorni. Su 29 casi il tempo medio rilevato è di 1.166 giorni (più di 3 anni), circa 6,5 volte il tempo massimo ipotizzato. Entro i termini solo il 3,4% dei casi esaminati.
"Chiediamo semplicità e normalità. Le imprese devono essere messe nelle condizioni di potere investire. Perché attraverso gli investimenti si crea un'alleanza con le famiglie: assumendo i giovani infatti si creano ricchezza e benessere sociale". Ad affermarlo nell'intervista video è il presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro.
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