PALERMO. «Sono 120 i milioni di euro scippati in un anno alla Sicilia. A tanto ammonta la perdita di valore del grano a causa di importazioni massicce, della mancanza di trasparenza e di tracciabilità».
Lo rileva Coldiretti che stamani, in contemporanea con altre città d'Italia, è scesa in piazza per rimettere in moto il comparto cerealicolo siciliano.
Sono oltre 5 mila gli agricoltori - secondo la stima dell'organizzazione - arrivati da tutta la Sicilia, fin dalla notte, a bordo dei trattori che hanno presidiato i punti strategici della città. Giovani, donne, famiglie intere hanno protestato contro le speculazioni, le importazioni di grano spesso vecchio e senza le regole fitosanitarie seguite in Italia e la mancanza di etichettatura che rende così uguale tutto il prodotto. Con loro i sindaci dell'isola con il presidente dell'Anci, Leoluca Orlando. Un corteo partito da piazza Politeama ha raggiunto la presidenza della Regione dove i vertici della Coldiretti, guidati dal vicepresidente nazionale, Ettore Prandini, hanno incontrato l'assessore regionale dell'agricoltura, Antonello Cracolici.
«Quest'ultimo - dice l'organizzazione - non solo ha accolto tutte le proposte Coldiretti ma ha assunto l'impegno di presentare una mozione entro la prossima settimana che sarà discussa nel comitato Stato-Regioni e in altri tavoli comunitari per far sì, tra l'altro, che l'indicazione dell'origine dei prodotti da forno diventi legge».
Immagini di Marcella Chirchio
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