PALERMO. In una lettera il comune di Palermo ha chiesto a Rfi, che ha appaltato i lavori per la realizzazione dell'anello ferroviario in città alla società Tecnis, di valutare la possibilità di rescindere il contratto di appalto. Da ieri gli operai della Tecnis, oggi retta da un commissario, sono in sciopero; i lavoratori sono senza paga da mesi e la protesta è scattata dopo la decisione del Cda dell'azienda di ritirare il piano di ristrutturazione del debito. A ottobre scorso la Tecnis è finita sotto i riflettori per l'arresto dei vertici dell'azienda nell'ambito dell'inchiesta sull'Anas e poco dopo la Prefettura di Catania ha emesso un'interdittiva antimafia. Già alla fine dello scorso anno i lavori dell'anello ferroviario a Palermo sono stati interrotti, solo meno di un mese fa sono ripartiti dopo le rassicurazioni del commissario straordinario di Tecnis Saverio Ruperto al Comune e ai sindacati sulla solidità economica dell'azienda. Per il comune se "Tecnis non fosse nelle condizioni di proseguire i lavori, occorrerebbe ripristinare lo stato dei luoghi e cioè chiudere le trincee nei cantieri aperti in viale Lazio, via Amari, piazza Castelnuovo e all'interno dell'area portuale". "La nostra è una scelta politica - ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile - tra martedì e mercoledì dovrebbe essere sciolto il nodo sulla fuoriuscita dalla crisi della Tecnis. Siamo per la realizzazione dell'opera ma non possiamo consentire danni economici agli esercenti e residenti i che si sono mostrati cittadini esemplari". L'assessore comunale alle Opere pubbliche Emilio Arcuri ha aggiunto: "siamo preoccupati per realizzazione dell'opera e per le attività commerciali di via Amari e per le maestranze impiegate". (Immagini di Marcella Chirchio)