PALERMO. Sono tornati a protestare i dipendenti di Almaviva contact, che stamattina hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura. L'azienda leader nel settore parla di 2.500 esuberi strutturali e tramite i social network ha fatto sapere che gli emolumenti da gennaio in poi sono a rischio. "Non vorremmo trovarci senza stipendio", spiegano i sindacati. In Sicilia, Almaviva conta circa 6mila addetti tra lavoratori a tempo indeterminato e a progetto. Solo a Palermo si tratta di una platea di oltre 5 mila persone, con un’anzianità di servizio in molti casi superiore ai dieci anni. Da gennaio i dipendenti, già messi a dura prova dai contratti di solidarietà, potrebbero restare senza lavoro. Le parti sociali chiedono ai governi nazionale e regionale una programmazione per il settore del call center che nell'Isola occupa complessivamente 20mila persone. Un'attenzione che passa anche da un investimento sulla formazione del personale. Indispensabile per conquistare nuove fette di un mercato che nel mondo vale diversi miliardi di dollari e di cui l’Italia ha appena l’1,6 per cento. Nel video le interviste a Maurizio Rosso, segretario della Cgil Palermo, ed Eliana Puma della Fistel Cisl Palermo-Trapani.