Palermo

Lunedì 25 Novembre 2024

Sciopero del commercio, i sindacati: non ci fermeremo - Video

PALERMO. È stata altissima in Sicilia l’adesione allo sciopero nazionale dei lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione, Distribuzione cooperativa e Confesercenti. In tutto sono 20 mila gli addetti al settore nell'Isola. A Palermo diverse centinaia di loro hanno manifestato davanti al centro commerciale Forum assieme rappresentati da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. “Siamo soddisfatti per l’alta adesione – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia - e ci auguriamo che nei prossimi giorni si riaprano i tavoli di trattativa per portare a casa le richieste avanzate dai lavoratori. Ovvio che se entro la prima settimana di dicembre non si dovesse raggiungere ad un accordo è già stato proclamata per il 19 dicembre un’altra giornata di sciopero e a quel punto prevediamo che la situazione sarà ancora più grande”. Tra i primi dati arrivati sulle adesioni sono quelli dei supermercati Sma che hanno registrato il 100 per cento di adesioni, Zara il 95 per cento, Auchan il 45 per cento e Coop il 50 per cento. Massiccia l’adesione anche a Catania a Trapani. La protesta è scoppiata contro la mancata volontà di Federdistribuzione di firmare il contratto nazionale.e della Distribuzione cooperativa e Confesercenti di rinnovare quello scaduto a dicembre 2013. Così se le aziende di Confcommercio erogano ai dipendenti circa 1.300 euro lordi in più all’anno, quelle aderenti a Federdistribuzioni dopo quasi due anni di trattativa ancora non hanno firmato alcun contratto nè riconosciuto ai lavoratori l'aumento contrattuale previsto dal contratto di riferimento del commercio ovvero dal contratto siglato a marzo tra Confcommercio, Filcams, Fisascat e Uiltucs. Marianna Flauto spiega che in questo modo si arriva al paradosso che le grandi catene non hanno ancora erogato l’aumento e ci sono lavoratori che a parità di mansione percepiscono trattamenti differenti. La trattativa va avanti dal gennaio 2014 e ad oggi se i lavoratori di Confcommercio sono pronti a ricevere la seconda tranche dell’aumento, gli altri dovranno rinunciare a una cifra che al lordo si aggira sugli 85 euro al mese per 14 mensilità oltre alla quota di Tfr. A questa situazione si aggiunge il forte peggioramento dei diritti e delle condizioni di lavoro, in punti vendita aperti 365 giorni all’anno, spesso 24 ore al giorno. Nell'intervista Mimma Calabrò della Fisascat Cisl e Marianna Flauto della Uiltucs Sicilia

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