PALERMO. I lavoratori del call center 4U sono tornati a protestare anche oggi, in un corteo a Palermo, a seguito della procedura di mobilità dichiarata per 175 dipendenti su 370. È il terzo sciopero nel giro di una settimana: lunedì scorso, con la prima protesta sotto la sede dei Monopoli di Stato, i lavoratori sono scesi in piazza contro la delocalizzazione della commessa di Sisal Match Point in Albania. «Con il licenziamento di più della metà dei dipendenti l'azienda è destinata a non andare più avanti. Questo è il nostro più grande timore: domani potrà facilmente toccare anche agli altri. Oltre al problema di Sisal, che ha delocalizzato la commessa a Tirana, anche Wind Infostrada minaccia di mettere a gara la più grossa commessa a noi affidata, rischiando di affossare l'altra metà che resterà dopo i primi licenziamenti - dichiara Francesco Brugnone, Rsu della Slc Cgil di Palermo - Chiediamo garanzia e per tutti. Wind non può usare due pesi e due misure e comportarsi con Almaviva e Infocontact in un modo e con noi di 4U in un altro». «È una vergogna che un'azienda importante come 4U porti il suo lavoro a Tirana, abbandonando l'Italia e mettendo a rischio la sopravvivenza della sede di Palermo - dichiara il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso - Regione svegliati, dai un segno, chiedi a Wind di lasciare i lavoratori a Palermo. A Paul Manfredi, amministratore delegato di 4U Servizi chiediamo di darsi da fare portare nuove commesse a questa azienda. Non permetteremo che un solo posto di lavoro venga soppresso».