Gregory Porter, Marcus Miller, Manhattan Transfer, Anastacia, gli Earth Wind & Fire experience, capitanati da Al McKay e Bob Mintzer. Il Sicilia jazz festival summer, l'unico al mondo interamente dedicato alle produzioni orchestrali e giunto alla sua terza edizione, è una pioggia di stelle, che dal 23 giugno al 2 luglio brilleranno nei luoghi più importanti e affascinanti del centro storico palermitano, tra i quali il cortile di Palazzo Steri, la sede del rettorato universitario, il teatro di Verdura, palazzo Butera, Santa Maria dello Spasimo e, ovviamente, il Real teatro Santa Cecilia, contenitore di musica e cultura unico nel suo genere. Il Santa Cecilia, luogo scelto per la presentazione della manifestazione musicale, infatti, è l’unico teatro al mondo dedicato alla musica jazz. «Vienna, Berlino, Parigi. Nessuna di queste città ha un teatro del 1600 che è stato scelto per la musica jazz, rappresenta un unicum», ha raccontato proprio dal palco del Santa Cecilia Ignazio Garcia, presidente del Sicilia Jazz festival. E un unicum, il festival, lo è diventato in pochissimo tempo anche grazie al grande lavoro del direttore artistico, Luca Luzzu, e alla «coerenza; che paga sempre - ha volto sottolineare Garcia -. Questo è un percorso che va difeso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È l’unico festival destinato alla produzione jazz e i numeri danno risposte serie: ogni edizione abbiamo incrementi del 30, 40, 60%. Ogni anno, tutti i comuni organizzano un festival, ma non ne esiste uno dove la musica viene organizzata, provata, pensata, scritta, orchestrata e arrangiata in una sola città». A proposito di numeri, quest’anno la rassegna ha fatto registrare dati e incrementi anche oltre il 100%: solo gli abbonamenti, che nel 2022 hanno toccato quota 468, sono schizzati a 955, registrano un +104%. In aumento anche il numero di prime esecuzioni assolute, quest’anno saranno 4, e il numero di concerti in esclusiva europea e nazionale, anche questi ben 4. Ma è l’indotto quello che fa stropicciare gli occhi: il numero delle giornate lavorative per i musicisti residenti è schizzato a 1365, così come sembrano essere schizzate alle stelle le prenotazioni nelle strutture ricettive: «Abbiamo delle presenze davvero imponenti - sottolinea Luca Luzzu -, sia a livello turistico che per le presenze dei paganti. Siamo soddisfatti. Siamo diventati un'attrazione e un festival di queste dimensioni può diventare importante per l’incoming turistico: le strutture alberghiere sono sold out e abbiamo avuto difficoltà a trovare alberghi per poter ospitare gli artisti». Luzzu si è poi concentrato sugli eventi e sui nomi che gravitano intorno a questa terza edizione: «Avremo dieci produzioni di orchestra in dieci giorni e la partecipazione di tutti i conservatori siciliani. Nel jazz village, l’area compresa tra palazzo Butera, Santa Maria dello Spasimo, il Real teatro Santa Cecilia e lo Steri, ci saranno oltre cento concerti in dieci giorni. Tra gli ospiti - ha poi proseguito - primo tra tutti è Gregory Porter, che rientra tra le esclusive, sarà un concerto con orchestra, tutti i big saranno accompagnati dall'orchestra jazz siciliana, e sarà tra i più belli. Parliamo di un’artista che gira tutti i teatri più importanti e dalla Royal Albert Hall sarà qui da noi al Teatro di Verdura». Il festival avrà poi delle produzioni crossover: «Anastacia - sottolinea Luzzu - che per la prima volta con una produzione originale per orchestra si esibirà sempre qui a Palermo». Ma le sorprese non sembrano essere finite qua: gli artisti, infatti, avranno accesso all’auditorium della Rai per le prove. «Da questa sinergia con la Rai - si è lasciato scappare il presidente - potrebbe nascere qualcosa di veramente importante, magari a livello nazionale». Il festival è promosso e organizzato dall'assessorato al Turismo, sport e spettacolo della Regione Siciliana e vede la collaborazione del Comune di Palermo, del Brass Group e delle istituzioni musicali regionali. È già in prevendita l'abbonamento al Teatro di Verdura.