Palermo, il viaggio da nord a sud per ricordare i caduti della guerra raccontato in un libro
Da Predò, in provincia di Bolzano, a Capo Passero, provincia di Siracusa. Dalla punta più a Nord del Paese a quella più a Sud: il viaggio dell’ufficiale del centesimo corso Auc. (Allievi ufficiali di complemento) della scuola di fanteria dell’esercito italiano e presidente del Comitato nazionale per il 4 novembre, Pasquale Trabucco, attraverso le 45 tappe commemorative dei caduti della Grande guerra inizia nel 2018, anno del centenario della fine della Prima guerra mondiale. Quasi due mila chilometri percorsi per commemorare gli oltre 500 mila civili e 600 mila militari che hanno dato tutto per la propria patria. Il viaggio dell’ufficiale è oggi raccontato in un libro, «L’ombra della vittoria - il fante tradito», scritto al termine del lungo pellegrinaggio: «Nel titolo c’è il significato del viaggio - spiega - «l’ombra», la mia, che rappresenta tutti quanti i caduti che hanno dato l’Italia con i confini che noi oggi ricordiamo. Lungo tutte le tappe ho letto i nomi di tutti i caduti - prosegue -. Migliaia di nomi, dietro i quali c’è passione, intelletto, amore, sentimento. E spesso quei nomi sono sbiaditi, anche qui torna l’ombra: i nomi spariscono, come l’ombra che si dissolve. E il fante è tradito. Perché non viene più ricordato un popolo che ha combattuto, ha sofferto, si è dato tutto». La presentazione del libro ha avuto luogo nella sede dell’assessorato della Cultura, in via Dante, con la partecipazione del padrone di casa, l’assessore Gianpiero Cannella, e il professore dell’Università degli studi di Palermo Manlio Corselli moderati dall’avvocato Alessandra Bisconti: «Un libro importante - ha detto Cannella - che ricorda il sacrificio di chi ha combattuto per la patria. E che riporta al centro la data del 4 novembre, troppo spesso dimenticata ma in realtà è la vera data unificante per tutta la comunità nazionale. E credo sia giunto il momento di ripristinare la data come festa nazionale». Un grande tema, quello che gira intorno al 4 novembre, di cui Trabucco da anni si fa promotore: «L’Italia si è fatta quel 4 novembre del 1918 - spiega -. È questa la vera data di unità nazionale. Nel 1861 è nato il Regno di Italia, ma non c’erano Roma, il Lazio, Trento, Trieste, Mantova. È un simbolo, un simbolo importante, che da noi non viene festeggiato». Parlano Pasquale Trabucco, ufficiale del centesimo corso Auc, e l'assessore Gianpiero Cannella