La figura femminile al centro, tolleranza e apatia dell’arte. Dopo Miami, New York, Londra, Berlino, Tokyo, Parigi e Milano, Omar Hassan, artista italo-egiziano, sbarca a Palermo con la mostra Punctum. Esposta al Palazzo Reale dal 24 marzo al primo ottobre, l’inedita mostra è frutto del dialogo tra l’artista e la fondazione Federico II e porta in dote 15 opere di cui 7 site specific, figlie delle suggestioni che il Palazzo Reale ha stimolato in Omar e che si concretizzano nella realizzazione di opere quali Lights, Autoritratto, Pax, Triloquio, No Filter, La Nona IX e la Mappa di Palermo.
Ma ad accogliere i visitatori, sarà la Nike Praegnans, una Nike di Samotracia in dolce attesa. Una coraggiosa reinterpretazione che inneggia alla pace: «Da anni riflettevo su questa opera - spiega l’autore - ma serviva un luogo come questo. È un simbolo della vittoria e della libertà in un mondo caratterizzato da contraddizioni e guerre». Omar è chiamato anche l’artista boxeur per la sua passione per il pugilato, che tuttavia ha dovuto abbandonare per problemi di salute e adesso utilizza per comporre opere, come la celebre Breaking Trough: «I’m not punching to destroy, I’m creating - è il suo motto - da un gesto forte creo, non distruggo».
«Punctum è l’insofferenza ad accettare pigramente un’idea dell’arte che rinuncia ad esprimersi con energia per addentrarsi in uno sperimentalismo creativo che diviene leva critica per aprire gli occhi sulla realtà - ha spiegato Patrizia Monterosso, direttore generale della fondazione Federico II -. Il titolo nasce da un prospettiva condivisa tra la fondazione e l’artista per concepire le mostre come reazione ad una tendenza allarmante di resa dell’arte a quella densità che non tocca più in profondità».
Nel video Patrizia Monterosso, direttrice della fondazione Federico II - Omar Hassan artista egiziano
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