Il museo della sicilianità di Giacomo Callari all’interno di Villa Adriana accoglie studenti e docenti. Oggi è stata la volta dell’istituto comprensivo Boccadifalco-Tomasi di Lampedusa. Era presente anche la cooperativa sociale Rossa Sera. Carretti e paladini siciliani, dipinti, sculture e arredamenti.
Il museo è un viaggio virtuale nella collezione e tra i saloni e la storia di villa Adriana a Palermo. A mettere insieme le opere che compongono il museo della sicilianità è stato il collezionista d'arte Giacomo Callari. La villa torna a vivere raccontando un pezzo di storia della Sicilia e il visitatore viene investito dalla magnificenza propria del ‘700. Il Museo contiene oltre settecento opere d'arte presenti sono riusciti a renderla un simbolo della nostra terra. Non è soltanto un viaggio fra le sue bellezze naturali raffigurate magistralmente, ma un percorso fra le sue mille e antiche tradizioni: da quelle contadine a quelle religiose, da quelle popolari a quelle folkloristiche.
Usi, abitudini e costumi che sono parte integrante delle radici siciliane, per Callari, vanno conservati e tramandati. Ed ecco che ci si trova innanzi ad una insolita rappresentazione della "fuitina", oppure a quella che ripropone l'albero della cuccagna, tipico delle feste popolari. Anche per gli insegnanti che accompagnano gli alunni “questo viaggio nella storia delle tradizioni siciliane è importante per non dimenticare”.
Nel video Giacomo Callari, Delfina Bambina, Guglielmo Alfano, insegnante di Arte e Immagine all’istituto Boccadifalco-Tomasi di Lampedusa
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