Si è aperta con un minuto di silenzio nel ricordo di Giuseppe Lanzi, il clarinettista e professore d’orchestra recentemente scomparso, la prima de “Lo Schiaccianoci”, in scena al Teatro Massimo di Palermo. Tra i balletti più amati e attesi del repertorio classico, torna la fiaba di Natale musicata da Pëtr Il’ič Čajkovskij riproposto in una nuova versione “siciliana”, ambientata a Palermo, con le coreografie di Jean-Sébastien Colau e Vincenzo Veneruso. Un’idea che nasce nella mente dei coreografi al Chiostro di Santa Caterina, tra un cannolo e una cassata: “I due protagonisti principali sono due venditori di frutta secca – spiega Veneruso – come quelli che vediamo in Via Maqueda. Maria per liberare lo schiaccianoci proporrà al re dei topi una cena a base di dolci siciliani. Quest’idea c’è venuta al Chiostro di Santa Caterina mentre mangiavamo un cannolo”. A dirigere l’Orchestra e il Coro di voci bianche è il direttore Ido Arad che ritorna al Teatro Massimo dopo aver diretto lo scorso anno Romeo e Giulietta di Prokofiev. Maestro del Coro di voci bianche, Salvatore Punturo. Le scene, dipinte a mano e realizzate nei laboratori scenografici del Teatro Massimo, sono di Renzo Milan. I costumi di Cécile Flamand. Le luci di Maureen Sizun Vom Dorp, assistente alla coreografia José Blanco Martínez, Maître de ballet dei piccoli danzatori, Roberta D’Amore. A danzare, il Corpo di ballo del Teatro Massimo, e tra loro quattro coppie di solisti che si alterneranno nel ruolo dei due protagonisti, Maria e Dario, nel corso delle repliche: Carla Mammo Zagarella e Alessandro Cascioli; Giorgia Leonardi e Michele Morelli; Martina Pasinotti, e Diego Mulone; Linda Messina e Alessandro Casà. Repliche fino al 23 dicembre. In una prima gremita di spettatori, tra le autorità presenti, il primo cittadino Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il rettore dell'università degli studi di Palermo Massimo Midiri, l'assessore comunale all'Urbanistica, Maurizio Carta. Nel video le interviste a: Roberto Lagalla, sindaco di Palermo; Massimo Midiri, rettore dell’Università degli Studi di Palermo; il sovrintendente Marco Betta; i coreografi dello spettacolo Jean-Sébastien Colau e Vincenzo Veneruso.