Assegnati i riconoscimenti del Premio letterario internazionale Mondello, giunto ormai alla sua 48esima edizione. È Michela Marzano a vincere il SuperMondello con «Stirpe e vergogna», edito Rizzoli, mentre Domenico Starnone si aggiudica il Premio Mondello Giovani con «Vita mortale e immortale della bambina di Milano», edito Einaudi. Con loro, premiato anche Vincenzo Latronico per la sezione Opera Italiana, con l’opera «Le Perfezioni».
Il premio rappresenta ormai una pietra miliare della cultura palermitana e nazionale e vanta tra i suoi precedenti vincitori 11 autori poi successivamente premiati con il Nobel alla Letteratura. Tra questi, Günter Grass, Josif Brodskij, V.S. Naipaul, Octavio Paz, Wole Soyinka, Josè Saramago, Seamus Heaney, Kenzaburo Oe, J.M. Coetzee, Doris Lessing e di recente Annie Ernaux. Ma non è sempre stato tutto rosa e fiori: il premio, infatti, ha attraversato periodi bui, ricevendo però un grande aiuto da parte delle passate amministrazioni comunali, allora guidate da Leoluca Orlando e Diego Cammarata, che riuscirono a finanziare la kermesse nonostante le grandi difficoltà delle casse comunali.
Così, il premio - curato e organizzato dalla Fondazione Sicilia, dal 2012 in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino, e per il quinto anno consecutivo insieme con la Fondazione Circolo dei lettori di Torino e d’intesa con la Fondazione Premio Mondello e la Fondazione Andrea Biondo - non ha mai saltato un’edizione, arrivando ad oggi con i 3 autori scelti e con una giura giovani che quest’anno ha contato 120 studenti siciliani di dieci scuole palermitane, una scuola di Caltanissetta e una di Marsala.
Gli studenti hanno letto i tre libri in gara e votato il loro romanzo preferito, motivando la scelta con un testo critico che è valso a Sofia Di Lorenzo, del liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo, Massimo Levantino, dell’ISS Damiani Almeyda Crispi di Palermo e Emanuele Restivo, dell’Istituto Salesiano Don Bosco Ranchibile di Palermo un riconoscimento ufficiale.
«Essere a Palermo per questo premio per me è motivo di orgoglio - ha sottolineato a margine Michela Marzano -. Ricevere un riconscimento vuol dire coronare un processo». E aggiunge: «Lavorare questo libro per me ha significato scoprire che in tutte le famiglie abitano segreti. Nel mio caso, ho scoperto che mio nonno era stato un fascista della prima ora. Così, ho voluto raccontare la necessità di dove fare i conti con il passato se vogliamo davvero pacificare il nostro Paese il che non vuol dire gli uno contro gli altri ma gli uni con gli altri, riattraversando quella che è stata la nostra storia, compresa quella del fascismo». Starnone si è invece soffermato sulla sofferenza che il mondo dell’editoria sta attraversando, tema dibattuto anche durante la presentazione dei premi. Per l’autore «i testi italiani e non italiani che hanno avuto un ruolo importante e che non dovrebbero sparire hanno bisogno di produzioni. Allo stesso tempo rincorrere i gusti che il mercato costruisce è pericoloso. Può essere una ricchezza nel breve termine ma sarebbe un peccato. Secondo me la letteratura italiana oggi ha una ricchezza promettente: la media dei libri italiani soprattutto della nuova generazione sembra migliore come media, c’è molta quantità che però si accompagna ad una qualità medio alta. In prospettiva, quando la qualità media cresce bisogna aspettarsi che presto o tardi arriverà l’opera che supera quella qualità e che diventa l’opera riassuntiva».
Gli altri premi sono stati assegnati a Mario Baudino, proclamato vincitore della sezione Mondello Critica.
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