La scuola cinema di Palermo e Stephanie Genova: "In Sicilia ora si può brillare"
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«Per realizzare i propri sogni e lavorare nel mondo del cinema non è più necessario andare via da Palermo e dalla Sicilia». Ne è sempre più convinto Giuseppe Paternò, direttore della Scuola cinema sud fondata nel 2010, soprattutto alla luce degli ultimi risultati ottenuti dai suoi allievi dopo aver frequentato la scuola. Chi ha alle spalle un’importante agenzia che la segue, chi è stata fin da subito protagonista di un cortometraggio o chi, ora, è segreteria di edizione in tanti set. Ma a brillare, di recente, è stata Stephanie Genova. Di origini carinesi ma nata a Brooklyn, a sua volta già attrice, danzatrice e coreografa, Stephanie è regista e scrittrice di un corto, prodotto proprio dalla scuola nel 2020, che sta ricevendo tantissimi premi - tra gli altri regia, scenografia, esordio, fotografia - in giro per il mondo, tra cui Calcutta, Los Angeles e un posto d’onore, seconda classificata, al prestigiosissimo Festival newyorkese Inyff, tra le più importanti manifestazioni internazionali. «È stato un lavoro eccezionale. Una magia - racconta Stephanie -. La storia di ‘’Essere al chiaro di luna’’ - questo il titolo della mini opera - è stata sviluppata praticamente in una notte ed è stata realizzata da una squadra pazzesca a partire dall’attore protagonista, Luciano Falletta. E poi il nostro docente di direzione della fotografia, Rosario Neri, che noi chiamiamo il mago della luce, che ci ha consentito di girare immediatamente il corto utilizzando la tecnica della ‘’notte americana’’ - diffusa negli anni Sessanta e Settanta sui set dei film western americani consente di cambiare l’atmosfera della scena ed ottenere in tal modo un’ambientazione notturna anche se girata alla luce del sole, una tecnica che ha molto ispirato anche il famoso regista Truffaut». Il set scelto Cefaladiana, un piccolo Comune di circa mille abitanti in provincia di Palermo. Un luogo reso ancor più remoto e isolato, dove il protagonista, Ettore, comincia a spogliarsi di qualsiasi abito, guanti, mascherina e perfino del suo viso, che sostituirà con una maschera da tragedia greca. Il protagonista cammina verso la natura, allontanandosi sempre più dalla città per cercare di tornare in contatto con la natura ed essere semplicemente se stesso, anche contro le privazioni della libertà subite a causa della pandemia. A far eco a questa sua condizione i versi del «Prometeo» di Eschilo. Per il premiatissimo cortometraggio c’è stata fortuna anche in Italia. Infatti, la regista ha partecipato anche al concorso del David di Donatello, dove era in gara anche con una seconda opera «Il risveglio di Giufà» come aiuto regista di Tony Giangitano, e ricevuto tantissimi apprezzamenti anche alla mostra del cinema di Venezia. E sempre alla biennale la regista ha partecipato come autrice del film «Lupo bianco», vincendo il premio Starlight. «Questa è la prova che se si è bravi e concentrati sul proprio lavoro i sogni possono essere realizzati - dice Giuseppe Paternò -. Certo, è dura quando vedi passar davanti altre persone perché magari spinte da qualcuno ma se si è bravi il lavoro e il talento pagano sempre. Ho fondato la scuola per un’esigenza del territorio: tanti ragazzi, infatti, non potevano permettersi di andare a studiare a Roma». Da qui l’idea. Un’idea che cresce ogni anno di più e la scuola sta diventando un polo attrattivo anche per grandi nomi del cinema, che si stanno avvicinando e interessando sempre di più. Domenico Saverni, famoso sceneggiatore e regista, che annovera tra i suoi lavori la saga di Fantozzi e la creazione del personaggio di Don Matteo, è uno di questi e da quest’anno non collaborerà soltanto per dei workshop ma terrà un intero corso con gli studenti della Scuola cinema sud: «Il mio scopo - racconta Saverni - è di portare a Palermo ciò che ho potuto imparare a Roma. Voglio portarla ai ragazzi che hanno voglia di imparare. L’obiettivo è creare un percorso professionale come già accaduto con alcuni miei allievi, che hanno già fatto parte di squadre di sceneggiatori, regia, truccatori e musicisti».