Dal Decamerone siciliano ai cunti del Pitré con i tempi, le smorfie e i ritmi tipici del cabaret. Da un'idea di Bibi Bianca, nasce a Palermo la prima Accademia di Teatro Buffo d'Italia. Un teatro antico dai ritmi veloci realizzato in chiave moderna, senza pause né per gli attori né per il pubblico, che in sala verrà travolto da un vortice di battute, dialoghi, scene, storie, beffe e lazzi. Dal 10 ottobre, al numero 10 di via Mura di San Vito, il via alle lezioni. Tra i corsi – a numero chiuso, per adulti e ragazzi – anche lezioni di siciliano, scritto e parlato. «Lavoreremo su racconti siciliani del '300, '400 e '500, parte di un patrimonio culturale e storico inestimabile - spiega Bibi Bianca – anche per questo si studierà il siciliano: i cunti devono essere fatti nella lingua in cui sono stati scritti». Da Plauto e Terenzio a Ludovico Ariosto. Nella storia dello sviluppo dell'opera lirica, la buffa si contrappone all'opera seria - costoso intrattenimento per sovrani e nobili – perché vanta l'obiettivo di trasformare l'opera in un genere in cui la gente comune possa notare una propria somiglianza con i personaggi e immedesimarsi. Prima con i tentativi di comico, poi con la giulleria, il teatro buffo consisteva spesso in scene di breve durata eseguite negli intervalli dell'opera seria. Ma a tracciarne la vera definizione saranno le commedie di Bibbiena, Machiavelli e Ruzante. Il teatro buffo raggiungerà infatti il suo massimo splendore nell'epoca rinascimentale con la Mandragola di Machiavelli, capolavoro del teatro cinquecentesco. Già autore e attore, Bibi Bianca scopre il Teatro Buffo nel 1996 e ne rimane affascinato. Documentandosi sulle favole raccolte dal Pitrè, Opera Buffa e Storie di Cavalieri Filtri ed Amori, scrive quindi il Decamerone Siciliano. «Ai tempi, lessi il Pitré e mi innamorai dei cunti – racconta Bianca - con il Decamerone facemmo tournée e spettacoli. Mi innamorai sulla scena: i racconti di Pitré teatralmente riescono molto bene». Poi, sotto forma di fiction, la trasposizione degli spettacoli su un circuito regionale di emittenti private e le parodie a puntate di L'Armata Biancaleone, I Promessi Sposi e I Tre Moschettieri. Nel 2012, in Brasile, il suo primo laboratorio di buffo. Con una compagnia di attori porterà in scena, al Teatro Riedi di Palotina, i racconti siciliani in lingua portoghese. Adesso l'opera buffa sbarca a Palermo nel cuore del Capo. Ragazzi e adulti studieranno per imparare una tradizione di immagini, burle, versi e ballate. Tra i corsi: quello di cabaret con Roberto Mannino, performance body art con Daniela Lo Cascio, lingua siciliana scritta e parlata con Giorgio Barone, dizione con Stefania Blandeburgo e recitazione con Bibi Bianca.