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L'archivio di Sergio Palumbo alla Regione, il fratello: "Voleva che andasse ai giovani e agli studenti"

Più di 700 documenti tra stampe fotografiche, negativi, video su nastro magnetico, pellicola, dvd e registrazioni audio. L'intensa attività del giornalista e critico letterario messinese, Sergio Palumbo, scomparso prematuramente il 26 maggio scorso, diventa patrimonio comune, accessibile a chiunque voglia consultarne il contenuto per ricerche o approfondimenti.

A donare l'intero archivio alle Teche del Centro regionale per l’inventario la catalogazione e la documentazione della Regione Siciliana, diretto da Laura Cappugi, il fratello ed erede Massimo Palumbo: “Sergio avrebbe gradito che questo suo lavoro non restasse nei cassetti di casa – spiega - ma che fosse messo a disposizione del pubblico, degli studiosi, dei ragazzi, degli studenti”.

Tra il materiale donato ci sono studi e biografie su Lucio Piccolo, Salvatore Quasimodo, Vann’Antò, al secolo Giovanni Antonio Di Giacomo e interviste memorabili quali quelle a Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Stefano D’Arrigo, Leonardo Sciascia, Giorgio Caproni.

“È stato il catalizzatore – afferma la direttrice del Cricd, Laura Cappugi - delle più importanti figure della letteratura e dell'editoria siciliana e non. La sua città era Messina ma lo sguardo di Sergio Palumbo andava oltre lo Stretto, la sua carriera ha riunito attraverso varie esperienze pubblicazioni di saggi critici, audiovisivi, cinquant'anni di storia culturale siciliana, soprattutto letteraria”.

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