Les Vêpres siciliennes inaugurano la stagione del Massimo, sul palco i ritratti delle vittime di mafia
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Saranno Les Vêpres siciliennes ad inaugurare la stagione 2022 del Teatro Massimo. Un inizio simbolico nella rilettura contemporanea di un'opera che andrà in scena per la prima volta a Palermo il 20 gennaio, nella sua versione originale, in francese, reinterpretata dal direttore musicale Omer Meir Wellber e dalla regista Emma Dante. La prima sarà giovedì 20 gennaio alle 19. Le repliche proseguiranno fino al 26 gennaio. In scena un cast di rilievo capitanato nella serata inaugurale da Erwin Schrott. Nei ruoli principali Selene Zanetti e Leonardo Caimi, al loro debutto. “Siamo veramente felici di potere celebrare con i Vespri l'inizio di questa stagione – afferma il neo sovrintendente del Teatro Massimo, Marco Betta - è un'opera straordinaria contro l'oppressione che imprime un grande senso di libertà sempre contemporaneo”. Scritta da Verdi per l’Opéra di Parigi nel 1855, Les Vêpres siciliennes racconta l’insurrezione del popolo palermitano che nel 1282 esplose contro gli angioini, oppressori dell’Isola. “O tu, Palermo, terra adorata - canta uno dei personaggi principali dell’opera - alza la fronte tanto oltraggiata, il tuo ripiglia primier splendor!”. A parlarne, la stessa regista, Emma Dante: “Nel libretto di Verdi si colloca lo scontro di due comunità: da una parte gli oppressori, francesi e dall’altra i siciliani. Oggi l’oppressione invece è legata alla malavita, alle associazioni a delinquere, al mondo del crimine organizzato, che a Palermo si incarna nella mafia; un’oppressione che pesa sul popolo e gli toglie la sua libertà. A vessare il popolo siciliano non c’è un esercito nemico, ma i membri di una cosca mafiosa”. Il titolo dell'opera ricorda quello dell'omonima operazione militare che, partita subito dopo le stragi, nel luglio 1992, colpì duramente l'apparato operativo di cosa nostra contribuendo ad arrestare boss del calibro di Totò Riina, Giovanni Brusca, Gaspare Spatuzza. In occasione del trentennale dalle stragi di mafia il teatro ha voluto portare questa commemorazione anche in scena. “Ci saranno i ritratti di tutti – spiega la regista palermitana -: uomini e donne delle scorte, rappresentanti delle istituzioni, magistrati, agenti delle forze di polizia, sindacalisti e semplici cittadini, tutti colpevoli di essersi trovati nel posto sbagliato nel momento sbagliato e di essersi opposti alla mafia”.