L'omaggio a Bagheria e a Tornatore del cantautore Martin Arcobasso
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Un omaggio al cinema di Peppuccio Tornatore. Un richiamo alle magiche atmosfere di Baharia. Un viaggio nella magia del Museo dell’acciuga di Aspra. E in definitiva un affresco sui generis di una Bagheria struggente, evocativa, che fa capolino non dalle sontuose ville o dai ricordi di Dacia Maraini, ma dal minimalismo di Frank Falletta, che ha girato questo desaturato videoclip per il primo estratto del nuovo disco di Martin Arcobasso, cantautore palermitano di pregio che ha ideato questo vero cortometraggio e che deve a Baharia e al regista bagherese il suo primo approccio con il mondo della celluloide. Qualcosa gli è rimasto di certo. «Canzoni che voglio dimenticare» è il titolo del brano, attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in digitale. Il videoclip del brano, girato appunto al Museo dell’acciuga dell'Aspra, è una serenata all’arte che «rivela la vita», alla musica, al cinema e in particolare a quello di Tornatore. Sono state utilizzate alcune delle scenografie originali dei film di Tornatore e di Baharia in particolare. «Questo video - racconta Arcobasso, che ha curato soggetto e storia - ci porta all’interno di un “sogno” vissuto attraverso gli occhi, le immagini e la storia di un tempo andato, un tempo che ci appartiene, che portiamo dentro e che non dovremmo dimenticare. Un omaggio alle nostre tradizioni antiche, alla Sicilia e alle persone vere. Trovarsi per caso a rivivere le emozioni di un passato che si unisce al presente in una sorta di viaggio temporale, fatto di arte, persone e condivisione». La protagonista (Ginevra Gilli, soave e angelica nei suo occhi cerulei) si trova immersa in un mondo fatto d’arte, ma non solo, di lavoro ma non solo, di giochi, sguardi malinconici, condivisioni, emozioni, in un luogo che non ha tempo o che può racchiudere ogni epoca della storia dell’uomo. Inizialmente confusa, spaesata e curiosa allo stesso tempo, si immergerà all’interno di questo contesto che la affascinerà sempre di più. È una storia raccontata attraverso immagini e parole che racchiudono l’essenza della canzone. Un passato di storie vissute, di amore e di una buona nostalgia che fa bene al cuore. Il video vede l’amichevole partecipazione di Michelangelo Balistreri. Il titolo del singolo racconta una storia fatta di immagini vissute attraverso le canzoni che le hanno accompagnate e che fanno riaffiorare ricordi passati: «Emozioni vissute, che tornano ogni volta che ritornano le immagini e le parole di quelle canzoni che portiamo dentro, di quei momenti che ricordiamo con leggera nostalgia - racconta l’autore -. È una sorta di punto e virgola che rappresenta la fine di una storia vissuta ma allo stesso tempo qualcosa che ancora continua a vivere dentro di noi. I ricordi legati proprio a quelle canzoni che in un certo senso vorremmo dimenticare ma che spesso ci fanno compagnia nei momenti più difficili». Al brano hanno collaborato Dario Comparetto e Fabrizio Fortunato (arrangiamenti), Fabrizio Fortunato (mix), Luca Rinaudo (mastering). «L’album, infine, è una raccolta di canzoni introspettive e autobiografiche scritte in diversi periodi della mia vita - spiega Arcobasso -. Come un passato che si vuole dimenticare, si vogliono dimenticare anche quelle canzoni che ne hanno fatto parte. L’album mantiene una forte impronta cantautorale, con piccoli passaggi dalle sfumature jazz, folk e pop. Il tema principale è quello dei rapporti umani, della sfera sentimentale e introspettiva». Martin Arcobasso è un musicista di Palermo. Dedica gran parte del suo lavoro musicale ad artisti come Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e Lucio Dalla. Nel 2014 fonda con la collaborazione di diversi musicisti siciliani «Orchestra vinile Cutò», una crew musicale che nasce in mezzo alla Collezione Salerno, prezioso fondo pubblico di 15.000 dischi in vinile della Biblioteca Comunale «Francesco Scaduto» al Palazzo Aragona-Cutò di Bagheria, interamente dedicato ai poeti cantautori e alla promozione del loro lavoro. Ospite in diversi contesti solidali, festival e premi letterari, in particolare al «Tumì Amì gran galà» festival dell’intercultura solidale, al premio letterario «Scrivere 2014» e al premio letterario Fabrizio De Andrè. Laureato in Musica elettronica al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e in musicologia e scienze dello spettacolo all’Università di Palermo. Vanta diverse partecipazioni e collaborazioni col teatro Massimo di Palermo e l’orchestra sinfonica siciliana. Ha partecipato come autore ed esecutore delle musiche realizzate per la sonorizzazione dal vivo del film muto «La chute de la Maison Usher», in collaborazione col conservatorio di Palermo e il Goethe institut sotto la direzione artistica del maestro Peter Wegele. Finalista all’auditorium parco della musica al premio Fabrizio De Andrè 2017, condividendo il palco con Alessandro Mannarino. Ospite per «Palermo canta De Andrè 2019» in concerto con la presenza straordinaria di Dori Ghezzi. Nel 2017 ha pubblicato «Disturbo bipolare», il primo EP di inediti, contenente la canzone «Irrilevante», finalista in diversi concorsi nazionali. Attualmente impegnato col progetto «Arcobasso», nel 2020 ha pubblicato due singoli che anticipano l’uscita del disco, «Canzoni che voglio dimenticare», album autoprodotto.