Un grande progetto: fare dell'Arsenale di Palermo il Museo del mare della Regione Siciliana; la seconda settimana di novembre, invece, una mostra dedicata alla memoria di chi la nascita di questo museo l'aveva tanto a cuore: Sebastiano Tusa.
“Un grande uomo che ha fatto sì che la Sicilia ritornasse al centro del Mediterraneo – afferma Valeria Li Vigni, soprintendente del mare e moglie dell'ex assessore ai Beni culturali della Regione, scomparso prematuramente nel 2019 in un incidente aereo – abbiamo il dovere di proseguire sulle sue orme e portare avanti le sue ricerche e i suoi progetti”.
In occasione delle giornate Fai d'autunno, l'arsenale della Real Marina ha aperto le sue porte ai soci Fai per un'incontro con la soprintendente, nel corso del quale ha illustrato alcune attività e progetti della Soprintendenza del Mare. “Lunedì il direttore dell'Allard Pierson (il museo archeologico di Amsterdam ndr) restituirà 38 reperti – annuncia Li Vigni, e racconta: – Sebastiano Tusa, durante l'esposizione di Sicily in the sea ad Amsterdam, vide alcuni reperti della secca di Capistello di Lipari e fu proprio il direttore, Wim Hupperetz, a dirgli che glieli avrebbe voluti restituire”.
Sulla mostra in programma per novembre spiega: “Partirà con la storia di Sebastiano come preistorico”. Un accenno alla sua formazione per poi raccontare la sua grande passione: la tutela e la valorizzazione del mare e del suo patrimonio.
Dai pionieri della subacquea, fondamentali per la ricerca nonostante i tanti reperti andati perduti, a Vincenzo Tusa e Luigi Bernabò Brea. “Questi pionieri si avvicinarono ai musei – racconta la soprintendente - consegnarono i materiali, i reperti. Gran parte delle collezioni sono presenti grazie a questo. Le collezione delle ancore del Salinas sono qui, esposte all'Arsenale; ma saranno esposte anche opere che provengono dal mercato clandestino, donazioni che abbiamo ricevuto”.
Di Tusa ricorda nel 1999 l'istituzione della Soprintendenza del Mare e i suoi interventi all'Unesco in tutela del patrimonio marittimo. “Portò alla ribalta alcune norme fondamentali. Rappresentando la prima forma di tutela e dialogo internazionale per portare questo patrimonio non più alla stregua di ricercatori di tesori ma tutelato dai Paesi che si affacciano al Mediterraneo”.
Grazie ad una collaborazione tra Soprintendenza e Fai, questo weekend, in occasione delle giornate Fai d'autunno, sarà possibile visitare Palazzetto Mirto, sede della Soprintendenza. “Una dimora storica quattrocentesca – spiega Sabrina Milone, capo delegazione Fai Palermo - che conserva ancora, attraverso gli affreschi e i decori, la memoria e le storie delle famiglie che l'hanno abitata”.
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