Giornate del Fai in Sicilia, a Palermo riaprono i giardini di Palazzo d'Orléans
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I giardini di Palazzo d'Orléans, a Palermo, riapriranno nei prossimi giorni. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, durante la conferenza stampa di presentazione delle giornate Fai di Primavera in Sicilia. "Abbiamo dovuto faticare tre lunghi anni per chiudere un complesso contenzioso con il privato, proprietario di buona parte del patrimonio faunistico dei giardini, e per avviare le procedure autorizzative con la prefettura e con il ministero dell'Ambiente. Adesso gli animali del parco sono tutti passati al patrimonio della Regione e le autorizzazioni essenziali sono state già acquisite. Rimane aperta la interlocuzione con il ministero per definire gli ultimi dettagli, ma abbiamo già anticipato che nel frattempo restituiamo questo angolo meraviglioso alla pubblica fruizione", ha detto il presidente della Regione Siciliana. L'apertura dei giardini, zoologico e botanico, è prevista dopo le giornate Fai di Primavera in Sicilia, dove apriranno al pubblico, il 5 e 6 giugno, aree archeologiche, musei, orti botanici, itinerari naturalistici e borghi storici: 42 luoghi in tutta la Sicilia, poco conosciuti o inaccessibili. Alla conferenza di stamane hanno partecipato il presidente del Fai regionale, Giuseppe Taibi, gli assessori regionali ai Beni culturali e all'Economia, Alberto Samonà e Gaetano Armao, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il comandante della Legione carabinieri Sicilia, il generale Rosario Castello, e Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai. "Il Fai nasce a Panarea e mi ha impressionato la generosità con cui questa Regione ci ha sempre ripagato", ha detto Marco Magnifico. La manifestazione è realizzata con il patrocinio del ministero della Cultura e della Regione Siciliana e con il supporto della Protezione civile, della Croce rossa italiana e dell'Arma dei carabinieri che in Sicilia aprirà 7 caserme storiche. L'edizione di quest'anno è stata, inoltre, insignita della Targa del presidente della Repubblica. "Dobbiamo cominciare a pensare che la cultura è bene economico e vaccino interiore contro ogni bruttura della vita", ha osservato Alberto Samonà.