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"Verso la luce", esce il primo album del compositore palermitano Simone Piraino

Si chiama “Verso la luce” il disco d'esordio del compositore palermitano Simone Piraino.

Al suo interno 11 composizioni eseguite dal Quartetto di prime parti dell’orchestra del teatro Massimo di Palermo, composto da Silviu Dima al primo violino, Gioacchino Di Stefano al secondo violino, Gaspare D’Amato alla viola, Giuseppe Nastro al violoncello e dal direttore d’orchestra Alberto Maniaci, al pianoforte.

“Verso la luce - spiega il compositore Simone Piraino - è un percorso che dal grave di una luce soffusa intende giungere all’acuto di un bagliore nitido, il raggiungimento possibile di una meta desiderata: fine e scopo di una vita”.

Nel disco con le sue musiche, Simone Piraino non conduce solamente ad una riflessione sul senso della vita, tematica principale della sua poetica musicale, ma tratta anche temi legati all’attualità. Una delle composizione, infatti, è un omaggio alla figura del poeta Dante Alighieri, di cui quest’anno ricorre il 700esimo anniversario della morte.

Il brano, infatti, trae spunto dai versi 121 e 123 del Canto XXII del Paradiso de La Divina Commedia.

Un’altra composizione è invece intitolata “Barconi” e affronta il tema dell’immigrazione. “Il canto della viola - spiega sempre Piraino - è paradigma drammatico di un uomo, come i migranti di oggi, costretto ad imbarcarsi per fuggire da un presente tragico e dirigersi verso un futuro colmo di speranza”.

La prefazione del disco porta la firma del compositore palermitano Marco Betta che, insieme a Giovanni D’Aquila, è stato docente di Piraino al Conservatorio di Palermo, istituzione presso la quale Piraino ha conseguito il diploma accademico di II Livello in Composizione con la votazione di 110 con lode e menzione l’1 giugno 2019 grazie alla composizione “Missa Populi”, eseguita per il Festival “InVisibilia”.

“La musica di Simone Piraino è come un mare, il mare di Sicilia: composizioni in cammino in un percorso nel quale la musica è il centro di un viaggio alla ricerca della luce, della spiritualità. In ogni composizione di quest’opera si avverte la volontà di evocare il destino di tempi remoti, in parte perduti, tanto più contemporanei per la forza della memoria che emerge potente e crea rifrazioni e riverberi con il nostro tempo”, ha detto Marco Betta delle musiche di Simone Piraino.

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