Palermo, "Miracolo in chorus" allo Spasimo. Il regista: "Un dramma dentro un dramma"
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È andato in scena ieri sera allo Spasimo “Miracolo in chorus”, spettacolo scritto e diretto da Giuseppe Massa che si inserisce all’interno della rassegna di teatro “Parola a Palermo”, voluta dal Teatro Biondo e dall’Assessorato alle Culture del Comune. Miracolo in chorus indaga la disumanizzazione della società, mettendo in scena la storia di due fratelli, Antonio e Bernardo, due becchini precari alle prese con la sepoltura del corpo di un migrante morto in mare. Il cimitero della città però è stracolmo: i due provano senza riuscirci a sbarazzarsi del corpo esanime. Accanto a Paolo Di Piazza e Marco Leone, ha fatto da coro un gruppo multietnico composto da otto donne africane e palermitane: Leslie Assie, Giada Baiamonte, Ilenia Di Simone, Fatoumatta Drammeh, Joy Erobar, Valeria Sara Lo Bue, Ylenia Modica e Memory Mutanuka. “Avevo già in mente l’immagine del Mediterraneo che pian piano si riempie dei corpi degli ultimi”, racconta il regista, “non c’era ancora il nostro dramma, quello che viviamo nei cimiteri di Palermo, è venuto dopo. È un dramma dentro il dramma: si crea un meccanismo di involontaria guerra fra poveri in cui non si capisce più chi è vittima e chi è carnefice”. Uno spettacolo che riflette la tragedia delle morti in mare, dei tanti migranti a cui non viene restituita degna sepoltura e del grave problema di un cimitero che non può più ospitare defunti, e che dunque risulta forte per gli spettatori quanto per gli attori, che sul palco rivivono quasi alcune parti della propria vita: “mi ricorda il mio viaggio, il deserto, il mare, è emozionante”, dice una delle attrici, “Io ho visto i miei amici morire per strada e non ho avuto la possibilità di piangerli, siamo dovuti andare altrimenti perdevamo tutto. È molto importante per me, fa parte della mia storia”, conclude.