Dopo i tanti successi registrati nelle precedenti stagioni torna in teatro, "Al Massimo" di Palermo, l'attore Enrico Guarnieri, protagonista della commedia "U contra" , di Nino Martoglio, in scena fino a domenica.
La regia è di Antonello Capodici e oltre a Guarnieri ci sono sul palco Vincenzo Volo, Nadia De Luca, Rosario Marco Amato. Le scene sono curate da Salvo Manciagli ed i costumi sono di Dora Argento.
Enrico Guarneri completa, con la messa in scena di questa commedia, la sua personale, magistrale, esplorazione dell’universo martogliano. Mancava al suo “bouquet”, la maschera di Don Procopio, il cialtrone di buoni sentimenti che il grande Nino lascia al teatro contemporaneo come la più originale delle sue eredità.
Una maschera riassuntiva e sintetica degli umori più genuinamente popolari che abitano l’universo catanese fra i due secoli.
Un continuo mutarsi e scambiarsi di ruoli fra popolani e personaggi, campielli e palcoscenici.
“Il contravveleno” è una delle ultime opere di Martoglio. E forse quella che più lo rappresenta.
Che più rappresenta il suo rapporto viscerale, il suo debito teatrale, artistico, umano, culturale, ideologico, antropologico con la città di Catania. Rappresentata per la prima volta nel 1918 con il titolo U Contra, racconta la vita in uno dei quartieri più veraci della Catania degli anni ’20, la Civita, durante l’imperversare della piaga del colera. Così, le comari Sara la Petrajana, sua figlia Tina, Cicca Stonchiti e Cuncetta Pecurajanca trascorrono le loro giornate intente a stendere i panni al sole, a preparare il pasto frugale e battibeccare tra loro per un nonnulla, mentre Don Cocimu Binante e Don Procopiu Ballaccheri con aria smargiassa millantano le loro presunte conoscenze in ogni settore della scienza e cercano di spiegare pseudo-scientificamente la causa della pestilenza.
Un baddista è convinto che a diffondere il morbo siano le polpette avvelenate, l’altro “colonnista” che questo sia portato dalle correnti d’aria. La comicità grottesca, tipica del teatro martogliano, scaturisce da una indigestione di Don Procopio che viene scambiata da tutti per la temuta malattia, e curata dal dottor Anfusu con del laudano, a cui si vuole attribuire valore di pozione miracolosa, il contravveleno appunto del titolo.
Nonostante il suo cognome, Don Procopiu, maschera amata dal pubblico dell’epoca perché legata al settimanale D’Artagnan fondato dallo stesso autore belpassese, cerca di tenere fede ad una certa onestà arrabattandosi in piccoli lavori che gli consentano di vivere o sopravvivere di stenti.
Lo stesso non si può dire di Don Cocimu che, venuto a conoscenza della mistura in suo possesso, non si lascerà scappare l’occasione di un guadagno facile, la quale si presenta nel momento in cui la ricca za’ Petra gravemente ammalata, reclamerà qualche goccia della preziosa pozione.
La commedia andrà in scena in replica il 15 e 16 maggio alle 17.15, venerdì 17 alle 21.15 e sabato alle 17.15 e 21.15. Si concluderà domenica 19 alle 17.15.
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