Non c'è un solo funesto 11 settembre nella storia contemporanea dell'umanità. Ventotto anni prima dello sciagurato attacco alle Torri Gemelle, infatti, l'11 settembre è stato il giorno di un altro massacro: il golpe del generale Pinochet in Cile che rovesciò il governo del socialista Salvador Allende democraticamente eletto e comportò l'eliminazione, il sequestro, le torture di migliaia di cittadini colpevoli solo di essersi schierati dalla parte della libertà.
Il golpe, appoggiato dalla Cia e dalle forze reazionarie internazionali, suscitò un'ondata di sdegno nel mondo democratico alla quale seguirono profonde riflessioni politiche che segnarono per sempre la sinistra e tangibili dimostrazioni di solidarietà nei confronti dei profughi. L'Italia, in questo, fu protagonista. L'appoggio, la concreta simpatia al popolo cileno, l'adozione di tanti esuli inseriti attivamente nel cuore della società, rappresentarono scelte sincere e indimenticabili. Un quadro, purtroppo, totalmente diverso da quello che ci offre l'Italia di oggi, dominata dall'indifferenza se non da rigurgiti di intolleranza e razzismo.
Un formidabile ritratto di queste due anime ci viene fatto da Nanni Moretti con il suo docu-film Santiago, Italia che sarà proiettato nuovamente mercoledì 24 aprile al Rouge et Noir di piazza Verdi, a Palermo.
Un modo anche per rendere omaggio alla ricorrenza della Liberazione. Il regista interverrà per introdurre il film e saluterà il pubblico al termine della proiezione.
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