Manifesta 12, la biennale nomade di arte e cultura contemporanea, apre al pubblico a partire da domani e fino al 4 novembre a Palermo, in venti sedi della città, presentando i lavori di circa 50 artisti e collettivi.
La cerimonia pubblica ufficiale di apertura sempre domani alle 20 a piazza Magione.
Il sistema diffuso di mostre, tra installazioni, video, performance, interventi urbani e progetti letterari compone Il Giardino Planetario.
Coltivare la Coesistenza, messo a punto dai Creative Mediator di Manifesta 12 Bregtje van der Haak, giornalista e film maker olandese, Andrés Jaque, architetto e ricercatore spagnolo, Ippolito Pestellini Laparelli, architetto nato in Sicilia partner dello studio OMA di Rotterdam e Mirjam Varadinis, curatrice svizzera di arti visive. Fondata nel 1993 dalla storica dell’arte Hedwig Fijen, che ancora oggi la dirige, la biennale nomade europea, promossa dal Comune di Palermo nell’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura, presenta circa 50 progetti artistici di cui 35 nuove opere appositamente commissionate, non soltanto ad artisti nel senso tradizionale del termine, ma scrittori, architetti e registi, invitati nei mesi scorsi a condurre ricerche sul campo e a sviluppare nuovi progetti lavorando a stretto contatto con art producer, operatori locali e associazioni del territorio. Il progetto curatoriale Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza parte dal sincretismo culturale insito nella natura, nella storia e nella contemporaneità di Palermo rifacendosi alla metafora botanica del paesaggista e filosofo Gilles Clément, il quale rapporta il mondo in cui viviamo a un giardino di cui l’uomo deve prendersi cura. Il progetto si ispira al quadro Veduta di Palermo, del paesaggista siciliano Francesco Lo Jacono, quadro esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, in cui si evince come nessuno degli elementi naturali sia indigeno, in virtù della coesistenza di specie diverse.
Le sezioni si articolano non in sedi artistiche convenzionali o istituzionali, come gallerie o musei, ma in luoghi iconici, e in parte inediti come spazi espositivi: l’Orto Botanico, Palazzo Butera, Volpe Astuta, la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo e Giardino dei Giusti per ‘Garden of Flows’; Palazzo Ajutamicristo, Palazzo Forcella De Seta, Casa del Mutilato, Palazzo Trinacria per ‘Out of Control Room’; Palazzo Costantino, Oratorio della Madonna dei Peccatori Pentiti, Oratorio di San Lorenzo, Teatro Garibaldi, Chiesa SS. Euno e Giuliano, Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” Istituto Padre Messina, Costa Sud, Zen 2, e Pizzo Sella per ‘City on Stage’.
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