La Macchina dei Sogni quest’anno indagherà le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente, lanciando un messaggio internazionale di pace.
Il festival creato da Mimmo Cuticchio e ormai giunto alla sua trentacinquesima edizione, quest’anno si srotolerà in tre diversi capitoli: dall’8 al 10 giugno pupi, marionette, burattini, ma anche musica e cunto, troveranno inedita accoglienza tra le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio dell’antico Monastero di clausura Santa Caterina, nel cuore antico di Palermo. Qui, l’ultima sera (10 giugno alle 21), Mimmo Cuticchio riannoderà le fila di uno dei suoi spettacoli storici, trasformato in “Giullari di Dio” cunto che scivolerà sulle musiche dei Fratelli Mancuso. Piazza Bellini, su cui si affacciano due monumenti del percorso arabo normanno, e la scalinata di accesso alla chiesa, accoglieranno invece un’installazione esterna di grande suggestione. E La Macchina dei Sogni – inserita nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura – da quest’anno è gemellata con “Una marina di libri”, il festival dell’editoria indipendente che quest’anno ha scelto come tema l’oralità e ha voluto come ospite Mimmo Cuticchio il 7 giugno.
Seguiranno due altri capitoli: il 27 giugno Mimmo Cuticchio e i suoi attori saranno in udienza dal Papa che affiderà loro un messaggio di pace da portare a Roncisvalle. Ed ecco il terzo ed ultimo capitolo: dal 26 al 29 luglio, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Ibañeta, nella piana sui Pirenei, tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani, esattamente 1240 anni fa, secondo la leggenda. Sarà un vero pellegrinaggio di “avvicinamento”: Cuticchio e altri 11 Pari – scelti tra intellettuali, artisti, studiosi – percorreranno “teatralmente” il tragitto che conduce alla lapide di Orlando. Qui Mimmo Cuticchio farà risuonare il suo cunto antico, la Battaglia di Roncisvalle sulle note del violoncello di Giovanni Sollima.
Le gesta dei Paladini trasmessi dalla Chanson de geste fanno parte della leggenda. Così come Orlando, devoto al suo imperatore Carlo Magno, decide di sacrificare eroicamente la propria vita in una battaglia che non può vincere, ma che va combattuta comunque per senso del dovere: è l’ideale della Straziante, meravigliosa bellezza del creato, il sottotitolo scelto quest’anno per La Macchina dei Sogni, preso in prestito dal film di Pasolini Che cosa sono le nuvole.
“Vivo da 70 anni tra i pupi e ho sempre pensato che raccontare di Orlando e Rinaldo possa voler dire trasmettere i valori della giustizia e della cavalleria spiega Mimmo Cuticchio - . Oggi abbiamo il compito di salvaguardare questo patrimonio di storie e di poesia, al netto delle leggende e delle interpretazioni storiche, che sono mutate nelle diverse epoche ad uso e consumo dei potenti di turno. Se Roncisvalle ha significato la disfatta dei paladini, con il carico di morte che la leggenda tramanda, dobbiamo pensare anche che è una tappa nel cammino di pace verso Santiago de Compostela. E allora, pensando a tutte le possibili leggende e letture – tra storia e letteratura, tra immaginazione e realtà – vogliamo anche noi fare la nostra “crociata di pace”.
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