Teatro Al Massimo, stagione al via con la "Duchessa di Chicago": in scena fino al 29 ottobre
PALERMO. La "Duchessa di Chicago" apre la stagione 2017-2018 del teatro “Al Massimo” di Palermo, che alza il sipario sul ricchissimo cartellone con il musical targato Scida-Morgante, in programma fino al 29 ottobre, alle 21.15. La regia è di Umberto Scida, il re dell'operetta, che interpreta Mr. James Bondy, con la supervisione artistica da Aldo Morgante. Le coreografie del corpo di ballo sono curate da Stefania Cotroneo, la scenografia da Marco Giacomazzi. I costumi sono della sartoria Arrigo di Milano. L'orchestra è diretta dal maestro Diego Cristofaro. Le repliche sono previste per sabato 21 alle 17.15 e 21.15, domenica 22, mercoledi 25 e giovedi 26 e venerdi 27 alle 21.15, e ancora sabato 28 alle 17.15 e 21.15'e domenica 29 alle 17.15. I.costumi sono della sartoria Arrigo di Milano. "Abbiamo programmato un cartellone di grande qualità e variegato nell'offerta -spiega Aldo Morgante - come è da sempre nella filosofia del nostro teatro. E abbiamo scelto di debuttare con il musical “La duchessa di Chicago” che vedrà protagonista la nostra compagnia e sono sicuro che conquisterà il pubblico perché ha delle belle coreografie, musiche coinvolgenti e la regia brillante di Scida”” “La Duchessa di Chicago”, vero e proprio musical mitteleuropeo, è l’ennesimo capolavoro del grande compositore Emmerich Kálmán, su libretto di Julius Brammer e Alfred Grünwald. Grande antesignano del “musical theater”, Kàlmàn combina nella composizione le sonorità del jazz, dello swing ed i motivi tipici della danza contemporanea con elementi musicali tradizionali associati con lo stile waltz-opera prodotto nella Vienna dei tardi anni venti. La musica si appoggia anche a suoni tradizionali dell'Ungheria, patria nativa del compositore Kálmán. La prima rappresentazione avviene al Theater an der Wien (Vienna) il 5 aprile 1928. Il libretto ha un taglio di relativa satira ed è basato sullo stile del cabaret politico in auge negli ambienti radicali della Vienna del tempo ma anche a Berlino e Monaco di Baviera. In questo senso, prende direttamente di mira la rivoluzione sociale che era in atto negli anni ruggenti in America (un esempio piuttosto evidente è dato dalla scena jazz di Chicago). Così, lo spettacolo finisce per rappresentare uno spaccato di come la cultura europea si rapportava a nascenti fermenti e movimenti artistici degli USA, con tutti i luoghi comuni del caso: ad esempio, la musica innovativa del jazz e del charleston e i tagli femminili di capelli alla maschietta, tipici delle ballerine di tip tap. La vicenda ruota intorno alla figura della giovane miliardaria americana Mary Lloyd che scommette con le altolocate e ricche amiche del circolo esclusivo da lei frequentato (Il Club delle Giovani Eccentriche): la sfida consiste nell’acquistare la cosa più costosa reperibile in Europa. Nel frattempo, proprio in Europa, lo stato di Sylvaria è sull'orlo della bancarotta. Il Principe Sándor Boris ed i suoi ministri cercano di tenere tranquilla la popolazione. Si pensa, allora, ad un matrimonio fra teste coronate che possa funzionare come diversivo alle inquietudini della gente. Il Principe decide di fidanzarsi, sia pure in assenza di un vero sentimento, con l'amica di vecchia data, la Principessa Rosemarie di Morenia. Cade a fagiolo l’arrivo, nel piccolo Stato, di Mary Lloyd, che porta con sé il fascino e l’irruenza d’oltreoceano insieme ad un ritmo tutto nuovo: quello del charleston. La miliardaria, venuta a conoscenza della critica situazione economica dello Stato, si offre di comprare il Palazzo Reale. Ma, insieme al Palazzo, pretende che anche il Principe, suo più importante inquilino, diventi di “sua proprietà”. L’orgoglioso Principe Ereditario Sàndor Boris sembra, comprensibilmente, non rallegrarsi, nonostante la cospicua somma offerta da Miss Lloydd, che nel frattempo si è innamorata di lui. Mentre più di una storia d’amore si intreccia, il castello viene trasformato sotto gli occhi dei suoi abitanti: con la velocità che contraddistingue gli americani, solenni saloni polverosi si trasformano in luccicanti spazi per il ballo, la musica, lo spettacolo. Comincia una nuova era, e dopo qualche momento di smarrimento ognuno troverà la propria felice collocazione in questo “nuovo mondo”. Più felici di tutti, alla fine, saranno la principessa Rosemarie e il segretario di Miss Lloyd, Mister Bondy: per consentire la loro unione il Re conferirà a Mister Bondy il titolo di Conte. In un finale ricco di colpi di scena, anche il principe Sàndor confessa a Miss Mary il suo amore e così, dopo molte schermaglie, sulle note contagiose del charleston cala il sipario su uno spettacolo effervescente e ricco di colpi di scena. Immagini di Marco Gullà