PALERMO. "Sovrani e impostori" è il titolo della stagione teatrale 2017-2018 del Biondo di Palermo, presentata stamane. Re e clown, e molti classici, spesso riscritti e riletti da registi di grande spessore, da "Re Lear" per la regia di Barberio Corsetti, all' "Enrico IV" di Pirandello, di Carlo Cecchi, o il "Tamerlano", la tragedia di Marlowe, per la regia di Luigi Lo Cascio.
Protagonista è dunque il potere, con tutte le sue implicazioni di crudeltà, di menzogne e di sofferenza. Alla conferenza stampa erano presenti il direttore artistico Roberto Alajmo e il presidente della fondazione, Gianni Puglisi, gli assessori comunale e regionale Roberto Cusumano e Antony Barbagallo.
Puglisi ha sottolineato la chiusura del bilancio in attivo, di soli tre mila euro, ma pur sempre in attivo. "Negli ultimi 10 anni - ha detto - la riduzione dei contributi del 50%, ha inciso fortemente sul destino e sul bilancio del teatro. Un teatro stabile è una grande impresa culturale, ma non c'è dubbio che gli interessi da pagare alle banche che anticipano il denaro, visti i tempi lunghi di erogazione da parte delle istituzioni, sono cifre significative".
Antony Barbagallo ripropone ancora l'augurio che il Biondo possa ritentare la strada che porta al titolo di teatro di interesse nazionale, ma la domanda andrà fatta entro dicembre. Intanto la prossima scadenza è quella che vede Palermo capitale della cultura. Al teatro Montevergini è destinata la biblioteca teatrale, lo spazio per i giovani, e la scuola diretta da Emma Dante.
Gli spettacoli in sala grande saranno 12, 15 in sala Strehler. La stagione si apre e si chiude con due spettacoli di Emma Dante, "Bestie di scena" e " La Scortecata", ma ancora "le cirque invisible" di e con Victoria Chaplin, "Il giuramento" di Claudio Fava, dedicato a quei professori universitari che rifiutarono di giurare fedeltà alla dittatura fascista. Ancora un classico a febbraio, "Medea" per la regia di Luca Ronconi, ripresa da Daniele Salvo, e ad aprile "Aspettando Godot", regia di Maurizio Scaparro. Altro omaggio a Pirandello, nei 150 anni dalla nascita, con "Liolà", progetto di Moni Ovadia, Mario Incudine e Sebastiano lo Monaco.
Nel video l'intervista di Donatella Messina e Marco Gullà ad Alajmo.
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