PALERMO. Dopo 37 anni torna in scena al Teatro Massimo di Palermo "Jenufa", opera slava di Léos Janàcek. La prima è domani alle 20.30. Un allestimento molto moderno per quest'opera che vide la luce nel 1916, con la regia affidata a Robert Carsen, il canadese audace come attore e ancor più come regista. E' stato Premio Abbiati per "I dialoghi delle Carmelitane", messo in scena alla Scala di Milano. Terza opera di Janacek, è forse tra le più cupe e drammatiche di tutta la sua carriera. Scritta quando il compositore ceco dovette affrontare terribili dolori e lutti in famiglia e dopo aver perso i suoi figli. E "Jenufa" tratta proprio di un dramma familiare, di una ragazza incinta, sfregiata per gelosia, abbandonata dal fidanzato, ma per farla sposare, la tremenda matrigna, ucciderà il bambino, abbandonandolo sul ciglio del fiume. Il cadavere del piccolo sarà scoperto proprio il giorno delle nozze di Jenufa. Carsen ne ha fatto una storia molto attuale, corale, in un ambiente di contadini, pieno di pregiudizi, ma anche di canti popolari slavi. Torna sul podio Gabriele Ferro, direttore musicale del Teatro, che tanto ama confrontarsi con nuove partiture. Carsen ha diretto nel mondo più della metà delle opere di Janacek. Scene e costumi sono di Patrick Kinmonth, e nei ruoli principali saranno il scena un grande soprano, Andrea Dankova, affiancata da Peter Berger, Martin Srejma, Angeles Blancas Gulin, Gabriella Sborgi e Luca Gallo. L'allestimento proviene dall'Opera di Anversa e resta in scena fino al 2 novembre.