Metti quattro personaggi fascinosi intorno a una piscina di un dammuso di Pantelleria. E natura, confronti verbali e voglia di misurarsi fanno il resto. "A Bigger Splash" di Luca Guadagnino, thriller-erotico-drammatico e remake de La piscina di Jacques Deray (1969) con Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet, si misura insomma con un classico e tiene abbastanza il passo fino a un discutibile finale. Il film, in corsa per l'Italia al Festival di Venezia è stato presentato questa mattina a Palermo e sarà nelle sale italiane da giovedì.
Di scena la storia di una coppia, Paul (Matthias Schoenaerts), giovane fotografo ex alcolista, e Marianne (Tilda Swinton), celebre rock star affetta da momentanea afonia. Tra i due grande amore e complicità, fino all'arrivo dell'adrenalinico Harry (Ralph Fiennes), amico della coppia, produttore musicale ed ex di Marianne.
Insieme a lui una figlia adolescente, Penelope (la figlia d'arte Dakota Johnson) che ha da poco scoperto di avere. Per i quattro giornate in piscina, la spesa al paese e l'incontenibile logorrea e vitalità di Harry. Quello che accade tra loro è il crescente desiderio che li spingerà uno nella braccia dell'altro. Harry riconquisterà anche se solo per un attimo, la donna che non ha mai dimenticato, Marianne, mentre Paul non resisterà all'invito di una troppo nuda Dakota Johnson che l'aspetta sulla spiaggia e l'invita a fare un bagno. Due tradimenti che non saranno senza conseguenze e si consumeranno sul fondo della piscina con un omicidio. Nel finale un troppo improbabile maresciallo dei Carabinieri (Corrado Guzzanti) che parla siciliano cercherà molto velleitariamente di cercare di capire cosa e' successo, ma prevarrà la sua provincialità, ovvero la sua voglia di un autografo più che di indagine. Peccato per un film girato in inglese dare ancora una volta un'immagine dell'Italia pari a quella orribile di Under Tuscan Sun.
''Il Guzzanti Carabiniere - ha replicato a Venezia il regista - decide di seguire il suo lato umano, se stesso. Quanto a Corrado, la sua sublime grandezza di attore, mi costringe a rifiutare che non possa parlare siciliano. Non credo proprio che questo maresciallo umano troppo umano sia una parodia''. L'amore di Guadagnino per il film di Deray ha detto poi guadagnino nasceva dal fatto che ''Parlava di desiderio, di quattro persone chiuse in una stanza mentale che e' la villa in cui si svolge l'azione. Tutti temi che mi attraggono: la rinuncia, il rifiuto, la violenza nei rapporti tra le persone''. Il film girato tra Scauri, Pantelleria e la Tenuta Borgia (dove è la piscina), è stato finanziato da StudioCanal e prodotto da Frenesy Film in associazione con Cota Film. Per il regista la voglia di eguagliare e superare quello che era successo con Io sono l'amore (I Am Love, 2009) quando aveva incassato 5 mln di dollari negli Usa, una nomination ai Golden Globe, 4 ai Satellite Award, una ai Bafta e anche una agli Oscar per i costumi di Antonella Cannarozzi.
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