PALERMO. Si intitola «Those who said no» (Quelli che hanno detto no) di Nima Sarvestani, il miglior documentario premiato dalla giuria internazionale nell'ambito della decima edizione del «Sole luna Festival, un ponte tra le culture» che si è concluso ieri, alla Galleria di arte moderna di Palermo. Il film franco-iraniano è stato selezionato fra 32 proiezioni, cortometraggi e lungometraggi, provenienti da tutto il mondo sul grande tema del dialogo tra le culture e dell'identità culturale. Per la giuria internazionale presieduta da Gianni Massironi, il film si è distinto per il coraggio nell'affrontare, dopo decenni di silenzio, il tema delle atrocità commesse in Iran negli ultimi 30 anni e per la sobrietà e umanità con cui sono state mostrate le testimonianze dei sopravvissuti, presso la Corte di Giustizia dell'Aia. Si è concentrata sul Medio Oriente l'attenzione della giuria durante questa decima edizione del Festival Sole Luna, in particolare su Iran ed Egitto, al centro della cronaca internazionale. Batte bandiera iraniana anche il film che ha conquistato il premio dell'associazione «Sole Luna - Un ponte tra le culture», dedicato alla memoria del regista «Rubino Rubini». Premiato con una scultura creata dall'artista Tobia Scarpa il film «I comme Iran» della regista persiana Sanaz Azari. La trama ruota sul racconto di una donna, l'autrice, e del suo tentativo di imparare la lingua madre, il farsi. Dall'Iran all'Egitto: al tedesco «The free voice of Egypt» di Konstanze Burkard, è stato invece assegnato il premio per la migliore regia, imperniato sul ritratto della scrittrice femminista Nawal El Saadawi. Un film che incoraggia gli uomini a lottare per i loro diritti e per un mondo migliore. Si intitola «Lèone, mère & fils» di Lucile Chaufour, il film più innovativo del festival «Sole Luna». La trama narra la tenera storia di una donna che in mezzo a un mondo di uomini è amata soltanto dal suo bimbo. Ed ancora, il pubblico intervenuto alla manifestazione, ha scelto «The Silent Chaos» di Antonio Spanò, un'indagine toccante e appassionata su una comunit di sordi nella repubblica congolese che non cessa di combattere per la propria dignità. Infine, la giuria speciale composta dagli studenti del liceo linguistico «Ninni Cassarà» di Palermo, ha premiato il documentario giapponese dal titolo «A lulluby Under The Nuclear Sky» di Kana Tomoko, la storia di una maternità sullo sfondo del disastro della centrale nucleare Fukushima.