Lascia la Sicilia per ricoprire il nuovo incarico di vice comandante generale dell’Arma dei carabinieri. E il generale Riccardo Galletta prima di partire decide di incontrare gli studenti che sono in visita alla caserma Carini di Palermo nell’ambito del progetto della legalità.
«Per me non è una cosa semplice lasciare per la terza volta questa terra che io ho amato, amo e amerò profondamente. Una terra straordinaria che mi ha dato tantissimo dal punto di vista professionale ma sopratutto umano - dice il generale Galletta –. Ho approfittato del fatto che i ragazzi erano in visita alla caserma nell’ambito del progetto della promozione della legalità per salutarli perché loro costituiscono il futuro di tutti noi. Dobbiamo fare un investimento importante in cultura, sensibilità e educazione. Ho voluto dare loro un messaggio di affetto ma sopratutto di fiducia. Rosario Livatino diceva “Quando sarà il momento non ci verrà chiesto se siamo stati credenti ma se siamo stati credibili”. I ragazzi ci devono credere, noi dobbiamo aiutarli a credere con il nostro comportamento».
Nato a Firenze il 18 marzo del 1962, tornando indietro di oltre vent’anni con i ricordi, quando arrivò per la prima volta in Sicilia, il generale Galletta dice: «L’Isola è cambiata. Passeggiavi la sera per il Capo o Ballarò e non si vedeva niente. Era tutto buio, la gente camminava la sera con una certa circospezione. Ora quei luoghi sono pieni di locali, di giovani, di vita. Tutto questo grazie al lavoro delle istituzioni, della scuola. Ciò che abbiamo cominciato a seminare agli inizi degli anni 2000, lo stiamo raccogliendo oggi. È un percorso lungo, travagliato, impegnativo ma che non può che concludersi con la sconfitta di Cosa nostra e con la vittoria dello Stato. È importante però ricordare che la cattura del super latitante boss Matteo Messina Denaro non è un punto di arrivo. È una tappa significativa che chiude una stagione di lotta alla mafia. La lotta alla mafia richiede la quotidiana attenzione. Non possiamo vivere sull’onda emergenziale e rispondere solo davanti a fenomeni tragici».
Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha voluto salutare e ringraziare il generale Galletta. «Esprimo profondo apprezzamento per il saluto che oggi il vice comandante generale dei carabinieri Riccardo Galletta, nel lasciare la Sicilia dove ha diretto il comando interregionale “Culqualber”, ha voluto rivolgere all'Arma provinciale di Palermo e alla città – commenta il primo cittadino -. Il personale incontro di oggi ha rappresentato un ulteriore segnale di vicinanza al capoluogo e alla sua amministrazione comunale che, insieme al comando provinciale, ha intessuto importanti momenti di collaborazione operativa per la repressione della violenza mafiosa, della malavita organizzata e di ogni forma di criminalità, anche con riferimento al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti e al controllo della movida. Al generale Galletta – aggiunge - esprimo ancora una volta il riconoscente sentimento della città di Palermo e mio personale, con sincera stima per il suo operato e per quello dei reparti dell’Arma operanti a Palermo e nella sua provincia. Lo accompagna il nostro collegiale augurio nel suo nuovo e prestigioso incarico di vice comandante generale dell’Arma dei carabinieri».
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