I finanzieri del Comando provinciale di Palermo, nell’ambito della costante attività di controllo economico del territorio, hanno proceduto al sequestro di una piantagione di circa 100 piante di marijuana e 1 kg. di marijuana già essiccata, rinvenute all’interno di un rustico sito in contrada Porcara di Bagheria. In particolare, i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, in collaborazione con l’unità cinofila della Compagnia di Punta Raisi, a seguito di diverse segnalazioni pervenute circa movimenti sospetti nei pressi del rustico intervenivano prontamente e identificavano due soggetti intenti nella coltivazione di piante di marijuana che avevano già superato il metro di altezza. La piantagione risultava prodotta in serra, all’interno di un capannone attrezzato con generatori di corrente idonei ad alimentare un impianto di areazione ed umidificazione, nonché un sistema di luci artificiali costituito da 19 lampade ad incandescenza. Il bioclima riprodotto assicurava la rapida crescita e una rigogliosa fioritura dell’illecita coltivazione. Inoltre, i finanzieri nel corso delle perquisizioni rinvenivano circa 1 kg di inflorescenze di marijuana già essiccate e pronte per essere immesse nelle locali piazze di spaccio. Le Fiamme Gialle hanno dunque sequestrato 100 piante di marijuana e circa 1 kg. di sostanza stupefacente e segnalato 2 soggetti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, ritenuti responsabili del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti (art. 73 del DPR 309/90). Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che il sofisticato sistema di allaccio dei contatori elettrici risultava totalmente abusivo e pertanto si è proceduto a denunciare a piede libero il proprietario del terreno per furto aggravato di energia elettrica. L’operazione testimonia la costante e capillare attività svolta dalla Guardia di Finanza per contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella provincia palermitana, primaria fonte di finanziamento delle locali organizzazioni criminali. Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati adottati sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare. Pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.