Il cantiere è stato aperto il 27 marzo e quel giorno sono iniziati i lavori al collettore fognario di via Ernesto Basile a Palermo. I commercianti della zona hanno stretto i denti perché hanno compreso l'importanza dell'intervento ma adesso alzano la voce e chiedono spiegazioni. Dopo due mesi, infatti, il cantiere si è fermato e i lavori si sono bloccati. Un grosso catenaccio impedisce di entrare nell'area di lavoro e i disagi per chi vive e lavora nella zona aumentano di giorno in giorno. «Ho preso in gestione il distributore di benzina a gennaio – dice Alessio Grasso – e nessuno mi ha detto che la strada dopo un paio di mesi sarebbe stata chiusa. Ci hanno distrutti. Abbiamo una perdita di incasso di almeno 1500 euro al giorno. Passavano migliaia di auto da qui, ora che la strada è chiusa, nessuno si ferma più. Chiediamo di velocizzare il cantiere così tutti potremo tornare a lavorare». A raccogliere le lamentele dei commercianti c'è il presidente della sesta commissione consiliare Attività produttive, Ottavio Zacco. «Non capisco il motivo per cui a Palermo le ditte che partecipano agli appalti pubblici aprono il cantiere e poi non si vedono più. Palermo non se lo può permettere. Questo è un punto strategico per la città. La chiusura ha creato non solo disagi notevoli ai commercianti e ai residenti del territorio ma anche alla viabilità dell'intera città. Abbiamo già vissuto la chiusura di diverse attività con il cantiere eterno che c'è stato in via Sicilia. Abbiamo visto lo storico bar Sicilia licenziare quasi l'80% del personale per la perdita di lavoro e oggi ci ritroviamo, a distanza di poco tempo, a vedere ancora una volta una ditta che apre il cantiere, fa un inizio lavori sicuramente per non perdere il finanziamento e poi non si vede più nessuno. Ho chiesto al sindaco Lagalla di intervenire attraverso il commissario di Stato che ha appaltato questi lavori per sollecitare la ditta e la continuazione dei lavori». Nel video Ottavio Zacco e Alessio Grasso.