Gabriele non deve essere dimenticato e altre famiglie non devono piangere la morte di un figlio di 18 anni. E’ per questo che gli amici di Gabriele Aserio che, nella notte fra il 24 e il 25 marzo scorso, ha perso la vita in un tragico incidente in scooter al rientro da una festa, a circa 400 metri da casa, hanno organizzato un sit-in proprio sotto l’albero di viale Strasburgo, dove il giovane ha perso la vita. I ragazzi chiedono la tutela dell’aiuola come luogo di memoria, ma anche una maggiore attenzione all’illuminazione pubblica che carente, crea pericoli nei percorsi stradali. Attorno a quell’albero sul quale sono stati affissi biglietti di affetto per il giovane scomparso, tra questi anche uno a forma di ali con su scritto “Vola più in alto che puoi piccolo angelo”, ci sono i compagni della squadra di calcio di Gabriele, dell’istituto Don Bosco ma anche del Galilei che il ragazzo aveva frequentato precedentemente. Ci sono gli amici che sono cresciuti con lui fin dai tempi delle scuole elementari e medie che portano piante e fiori per adornare l’aiuola. “Io e Gabriele ci conoscevamo da quando andavamo alle medie e siamo sempre stati sempre buoni amici – dice Carla Seidita - Gabriele era una persona che si faceva volere bene da tutti. Oggi siamo qui per chiedere che questo luogo quanto meno venga rispettato anche da chi non conosceva Gabriele. Dopo neanche due settimane dalla sua morte è già stato vandalizzato e non rispettato anche da cittadini adulti. Siamo qui sia per la memoria del nostro amico ma anche per ricordare alle istituzioni che le strade devono essere sicure. Invece non lo sono perché non sono illuminate in maniera sufficiente. Siamo qui inoltre per chiedere che il proseguimento delle indagini avvenga con massima chiarezza”. Kevin Sciabica non si dà pace. “Conoscevo Gabriele da quando avevamo 5 anni – dice il giovane -. Andavamo alla stessa scuola elementare e abitavamo a pochi metri di distanza. In questa strada manca un impianto di illuminazione adeguato. A dicembre ho rischiato anch’io un incidente mortale perché la luce scarsa non consente la visibilità e transitare diventa pericoloso per tutti, per motociclisti e pedoni. A noi a scuola insegnano ad avere senso civico ma molti adulti non lo hanno anche se dovrebbe essere intrinseco nella personalità di ciascuno. Chiediamo che venga rispettato questo albero che per noi è importante”. Il diciottenne Ennio Gargano ha conosciuto Gabriele in un campo di calcio. “Avevamo 14 anni quando ci siamo conosciuti– racconta l’amico -. Di lui ho solo ricordi belli. Sono felice di aver realizzato un suo sogno, quello di andare allo stadio San Siro perché lui era interista e io l’ho portato con me. Gabriele continuerà a vivere in me per sempre”. Nel video parlano Carla Seidita, Kevin Sciabica ed Ennio Gargano