Sei milioni di euro in pancia all’amministrazione e una scuola a pezzi. I due plessi dell’istituto Leonardo Sciascia nel quartiere dello Zen da anni attendono lavori di manutenzione: ragazzi rimbalzati da un plesso all’altro a causa delle 8 baule ormai inagibili, infiltrazioni d’acqua, muffa e bagni inutilizzabili il cui divieto d’accesso è stato disegnato dagli stessi alunni e affisso sulla porta. Ciliegina sulla torta una palestra inagibile dal 1998.
«Ripartire dalle periferie», parole svuotate di significato difronte alle condizioni in cui versa la scuola che da anni chiede che i lavori abbiano finalmente inizio: «Siamo in attesa di interventi da parte delle istituzioni - sottolinea Ivana Caruso, fiduciaria del plesso di via De Gobbis - aspettiamo dal 1998. Abbiamo una palestra inutilizzabile, locali dove piove dentro, una batteria di bagni che non funziona. Nel Plesso di via Smith, invece, abbiamo otto aule intendette, infatti gli alunni della scuola primaria vengono qui al De Gobbis, con tutte le difficoltà del caso di tenere alunni della scuola primaria e secondaria».
Anni di promesse e vuoti. Adesso a mobilitarsi è anche la Cgil, che oggi è andata a fare un giro dei plessi per prendere contezza della gravi difficoltà che ragazzi e docenti sono costretti ogni giorno ad affrontare: «L’assessore Aristide Tamajo ha detto che proprio oggi ha preso in carico la scuola - annuncia Fabio Cirino, segretario Flc -, noi chiederemo un incontro poiché sappiamo che ci sono già dei fondi stanziati di livello regionale e nazionale per capire perché non partono i lavori. Chi ne paga le conseguenze sono i lavoratori, molti chiedono il trasferimento, e gli stessi ragazzi e il loro sacrosanto diritto allo studio».
Parlano Fabio Cirino segretario Flc Cgil e Ivana caruso, fiduciary plesso di via De Gobbis
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