Da Bagheria a Casteldaccia giovani in marcia contro la mafia: «Cosa nostra si può sconfiggere»
Da via di fuga dei killer e dei boss a strada del riscatto. Quarant’anni dopo la prima marcia popolare antimafia Bagheria-Casteldaccia, la strada del Vallone riaccoglie la società civile smossa dal centro studi Pio La Torre, tra i promotori della manifestazione: studenti di oltre novanta scuole, associazioni, sindacati, arcidiocesi e Comuni sono scesi in strada insieme, uniti per ribandire ancora una volta il «no» alla mafia, in un lunghissimo serpentone partito dall’istituto Carducci-Gramsci di Bagheria e conclusosi in piazza Matrice a Casteldaccia. Per la prima volta in corteo anche la commissione regionale Antimafia, che fin dall’insediamento aveva annunciato un nuovo approccio, fatto anche di presenze a manifestazioni di questo tipo: «Lo Stato ha dimostrato - afferma Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale antimafia - che cosa nostra si può sconfiggere. Adesso è venuto il tempo di scoprire tutta la rete di connivenze, di colletti bianchi, che ha consentito alla mafia, da organizzazione criminale, di diventare un’associazione che mette le mani nell’economia e nelle istituzioni». E come quarant’anni fa, era presente anche padre Francesco Stabile: «Si è fatta tanta strada - afferma - allora fummo profetici. La chiesa deve vivere insieme alla gente. Quaranta anni fa, mentre si susseguivano gli omicidi, sia lo Stato che la Chiesa non sembravano capire che la mafia non era solo una somma di crimini. Da allora abbiamo compreso che vanno puniti e condannati, insieme ai singoli fatti criminali anche l'associazione che li organizza». Oggi, però, il «no» alla mafia è stato esteso contro tutte le violenze, quella mafiosa come quella degli Stati: «No alla mafia e ad ogni forma di violenza - ha detto l’arcivescovo Corrado Lorefice, presente quest’oggi alla manifestazione - penso a Pino Puglisi, Ghandi, Martin Luther King, che si sono donati a questo messaggio di non violenza. Crediamo all’irrazionalità della pace: ieri, all’università di Palermo la presidente della Commissione europea, Von Der Leyen non è riuscita a pronunciare il termine pace, non l’ha neanche sfiorato». Nel video, Antonello Cracolici, Corrado Lorefice, Loredana Introini (Presidente del Centro studi Pio La Torre), Daniela Allina (Scuola Cirincione), Filippo Tripoli (sindaco di Bagheria).