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Il legale di Andrea Bonafede dribbla i giornalisti: «L'ho trovato bene, aspettiamo la fine delle indagini»

È rimasto in silenzio, non una sola parola ha detto Andrea Bonafede durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto presso il carcere Pagliarelli di Palermo. Il geometra incensurato arrestato con l'accusa di avere prestato la sua identità al boss Matteo Messina Denaro si è avvalso della facoltà di non rispondere.

E anche il suol legale, Aurelio Passante, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, come si può vedere dal video. «L'ho trovato bene. Aspettiamo la conclusione delle indagini, fatemi lavorare», le sue uniche parole dribblando i giornalisti all'uscita dal carcere Pagliarelli. L'accusa carico di Bonafede è di associazione mafiosa. Secondo il gip, che ha accolto la richiesta di misura cautelare formulata dal procuratore Maurizio de Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dal pm Piero Padova, il geometra sarebbe un uomo d'onore riservato, estraneo al giro stretto del boss in modo da allontanare i sospetti degli investigatori.

Bonafede è stato arrestato dai carabinieri del Ros due giorni fa nell'abitazione della sorella Angela dove era andato a vivere, sulla tredicesima Est di Tre Fontane, frazione marinara di Castelvetrano. Al momento dell'arresto il geometra di Campobello di Mazara era da solo nell'abitazione che dista poche centinaia di metri da un'altra casa dove vivono la madre e la sorella.

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