Quattro riconoscimenti nel giorno in cui Rocco Chinnici, il giudice ucciso dalla mafia, avrebbe compiuto 98 anni. I premi sono stati assegnati da Giovanni Chinnici, coordinatore del comitato studi della Fondazione dedicata a suo padre, al magistrato di Misilmeri Salvatore Scaduti per aver continuato il “metodo Chinnici” in molti processi contro la mafia, al sottufficiale dell’Esercito Francesco Azzarello, al militare dell’Esercito Vincenzo Mulè e al poliziotto Giusto Scianna del commissariato Brancaccio di Palermo. I riconoscimenti sono arrivati nel corso di un cerimonia nel giorno dell'anniversario del giudice Chinnici organizzata nel plesso Puglisi di viale Europa della scuola media Cosmo Guastella. L'evento, al quale hanno partecipato autorità politiche, militari e civili, è stato aperto dalla rappresentazione teatrale dal titolo «Lu Prituri», scritta e diretta dal regista misilmerese Giovanni Furnari, accompagnato al violino dalla compositrice Giovanna Pia Ferrara. Il sindaco di Misilmeri Rosario Rizzolo ha ricordato così Rocco Chinnici: «È grazie al sacrificio dei tanti eroi come il magistrato Rocco Chinnici che possiamo sperare in un cambiamento per vivere in una società migliore, una società dove lo Stato non si è piegato innanzi al crimine e la mafia, perché lo Stato ha vinto, e i martiri hanno vinto». Rocco Chinnici nacque a Misilmeri il 19 gennaio 1925. La sua vita fu spezzata da un attentato mafioso il 29 luglio 1983. Mentre si accingeva a salire sulla sua auto di servizio ferma davanti al portone dello stabile in cui viveva, in via Giuseppe Pipitone Federico a Palermo, fu investito dall’esplosione causata da una 126 radiocomandata imbottita di tritolo. Fu la prima autobomba che segnò l’ulteriore e drammatico inasprirsi della strategia di cosa nostra. Assieme al magistrato persero la vita il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi e i due carabinieri della scorta, Salvatore Bartolotta e Mario Trapassi. Nel video in ordine il sindaco Rizzolo, il magistrato Scaduti, Giovanni Chinnici, il presidente della commissione Antimafia all'Ars Antonello Cracolici e il regista Furnari.