Sono stati loro per primi ad essere aiutati da Biagio Conte. Poi sono diventati i volontari della missione. Il bene che hanno ricevuto a loro volta lo hanno donato agli altri. Alcuni raccontano di aver incontrato fratello Biagio in un momento difficile della loro vita, quando si erano smarriti e non trovavano più un senso alla loro esistenza. L’incontro con fratello Biagio ha cambiato loro la vita. E adesso si rendono utili per il prossimo, così come Biagio Conte ha insegnato a tutti con il suo esempio. Mettono a disposizione il loro tempo, le loro professionalità e l’amore sopratutto per chi ha dimenticato cosa è. La Missione oggi assiste centinaia di persone proprio grazie all'attività dei tanti volontari che hanno deciso di seguire l'insegnamento del missionario laico e opera in nove comunità destinate all'accoglienza maschile e a quella di donne singole o mamme con bambini. Le strutture si trovano a Palermo e in provincia. Ci sono anche tre realtà agricole, una a Palermo, ''Villa Florio'', dove si coltivano per lo più ortaggi, una a Tagliavia, frazione di Corleone, dove si coltiva il grano e una a Scopello, dove si produce olio; una struttura a Giacalone è destinata invece al campo estivo dei bambini. Altri Centri sono in costruzione, sul monte Inici, nel trapanese, e in provincia di Enna. La morte di Biagio Conte ha scosso tutto il mondo del volontariato italiano. E nelle scorse ore ha voluto ricordato anche don Luigi Ciotti nel suo ruolo di presidente di Libera e del Gruppo Abele. "Biagio non ha predicato il Vangelo: lo ha vissuto, lo ha incarnato. Con i fatti e non solo con i discorsi, ci ha insegnato che la Parola evangelica è scomoda, a volte urticante, perché ci parla di un Dio da accogliere, prima che da cercare. Un Dio che si manifesta nelle persone fragili, povere, ferite nell'anima e anche nel corpo. Persone che, prima che "aiuti", cercano fratelli capaci di mettersi nei loro panni. Questa è la responsabilità che ci lascia Biagio: di diventare più umani, più accoglienti". Nel video Massimiliano Tirri – Francesco Nasello – Angelo Pullara