"No allo spaccio di crack". Per la prima volta nelle strade e nei vicoli di Ballarò cittadini, istituzioni e clero marciano insieme sotto un unico grido per puntare i riflettori su un'emergenza sempre più urgente nel quartiere, allarme sociale soprattutto per gli abitanti e le scuole che ne fanno parte. L'ultimo SOS è arrivato dal preside dell'istituto Lombardo-Radice, Francesco Paolo Camillo: davanti ai cancelli della scuola - in piazza dell'Origlione - c'è gente che si fa di crack dalla mattina alla sera. Non repressione nei confronti di chi dell'uso di sostanze ne è vittima ma aiuto concreto è ciò che chiedono associazioni, studenti e cittadini in marcia. "Negli ultimi anni il personale del Sert si è ridotto del 30% - spiega Massimo Castiglia di SOS Ballarò - mancano centri di prossimità, educatori in strada, comunità per minori tossicodipendenti. Chiediamo alla prefettura l'istituzione di un tavolo permanente sul tema". In marcia anche l’Arcivescovo Corrado Lorefice: "Non vogliamo reprimere né giudicare ma stare accanto - ha detto nel corso della manifestazione - bisogna dirlo ai nostri ragazzi: chi spaccia crack è un omicida"