Debiti nei confronti dell'erario e dell'Inps per 1,7 milioni di euro e cessione di un ramo di azienda per mandare avanti l'attività. Così funzionava il sistema che ha permesso alla guardia di finanza di Palermo di scoprire il presunto raggiro che ha portato al sequestro dell'istituto paritario di Partinico Leonardo Sciascia e alla sospensione per un anno di due imprenditrici: Rosanna Bandiera e Francesca Amiri. A spiegarlo Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico e finanziaria di Palermo: "La bancarotta è una condotta illecita di grande allarme sociale che, determinando il mancato pagamento dei creditori e del fisco, rappresenta un comportamento criminale di concorrenza sleale che inquina il tessuto economico sano e altera le logiche di mercato. Al riguardo, l'impegno della guardia di finanza è sempre rivolto alla tutela dell'economia legale, colpendo tutti quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato trasparente e pienamente concorrenziale, a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti e rispettosi delle regole".