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Confisca a Palermo, Angelini: affari con la mafia scelta perdente, come insegnava Falcone

Fare imprese con la mafia è una scelta perdente, come insegnava Giovanni Falcone. Parole di Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo, che ha condotto le indagini su Carmelo Lucchese, a cui è stato confiscato un patrimonio da 150 milioni di euro.

Una imponente operazione che ha permesso di scoprire i legami fra la mafia e l'imprenditore dei supermercati con 13 punti vendita fra il capoluogo siciliano e la provincia.

"Oggi più che mai - dice Angelini - l'insegnamento del giudice Falcone è vivo e oltremodo attuale. Cosa nostra può essere sconfitta solo colpendola al cuore dei propri interessi economico-finanziari, nell'ambito dei quali un ruolo cruciale è proprio quello rivestito dagli imprenditori collusi, che dal rapporto illecito di reciproco interesse con la mafia ricavano la forza per affermarsi sul mercato alterando le regole della sana e leale concorrenza".

Il messaggio delle forze dell'ordine è più che mai chiaro: "Fare affari cercando o accettando l'appoggio della mafia è una scelta perdente oltre che illegale".

"L'attenzione investigativa della guardia di finanza continuerà, come sempre - aggiunge Angelini - ad essere altissima per individuare ricchezze e patrimoni illecitamente accumulati, che devono essere confiscati e restituiti alla collettività: è un dovere nei confronti dei cittadini e degli imprenditori onesti, per proteggere e tutelare il tessuto economico sano del nostro territorio".

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