Da 39 anni percepiva una pensione di invalidità che in realtà non le sarebbe spettata. È l'accusa nei confronti di una donna di 67 anni di Termini Imerese accusata di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: avrebbe simulato una grave infermità mentale per beneficiare di un trattamento pensionistico di invalidità civile, integrato dall’indennità di accompagnamento, già dal dicembre del 1983. L'hanno scoperta i finanzieri del comando provinciale di Palermo che hanno effettuato un sequestro emesso dal dal Tribunale di Termini, su richiesta della Procura della Repubblica, per oltre 205 mila euro. Negli appostamenti, e attraverso le foto pubblicate sui profili social, la donna è stata osservata fare la spesa al mercato da sola, andare al mare, ballare: attività che svolgeva autonomamente e che sarebbero state incompatibili con lo stato di salute certificato. L'indagata sarebbe riuscita ad ingannare la commissione medica, risultando affetta da una grave patologia, diagnosi successivamente confermata nel 2010 che le ha garantito il versamento di un trattamento pensionistico di oltre 800 euro mensili. "In realtà - dicono gli investigatori -, alla luce degli elementi probatori raccolti dai finanzieri, la donna sarebbe autonoma nel suo vivere quotidiano, in grado di provvedere ai propri bisogni senza alcun aiuto". Su queste basi il giudice del Tribunale di Termini Imerese ha emesso un provvedimento cautelare grazie al quale sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie di 205.559,57 euro, pari alle somme che nel tempo sarebbero state indebitamente percepite dall’indagata.